“Oggi siamo tristi perché se n’è andato un uomo giusto, ma da domani dovremo impegnarci perché la sua storia ed il suo insegnamento siano consegnati come patrimonio comune alle generazioni future”. Il presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, a nome della Giunta provinciale, esprime cordoglio per la scomparsa di don Arrigo Beccari, uno degli artefici – insieme al dottor Giuseppe Moreali – del salvataggio di un centinaio di ragazzi ebrei destinati ai campi di concentramento.

I giovani furono aiutati e ospitati dapprima in una villa alla periferia di Nonantola, villa Emma; in un secondo momento vennero nascosti nel Seminario abbaziale e presso famiglie nonantolane. Infine, nell’autunno 1943, riuscirono a fuggire in Svizzera grazie proprio all’aiuto dell’allora parroco di Nonantola.

“La figura di don Beccari è un esempio altissimo di generosità e di altruismo – aggiunge Sabattini – come del resto è stato riconosciuto dalla comunità internazionale”. Nel 1965 don Arrigo Beccari, insieme al dottor Moreali, è stato proclamato Giusto tra le nazioni in Israele, insignito di una medaglia e di un diploma e gli è stato dato il privilegio di piantare un albero col suo nome nel viale degli Uomini Giusti a Gerusalemme “in riconoscenza della pericolosa opera svolta a favore di ebrei perseguitati durante l’ultimo conflitto mondiale”.

“Credo però – aggiunge il presidente della Provincia – che sia necessario lavorare anche in futuro perchè il suo insegnamento non vada disperso. Una prima occasione per ricordare don Beccari sarà senz’altro la seduta straordinaria del consiglio provinciale già da tempo organizzata a Nonantola in occasione della Giornata della memoria, il prossimo 25 gennaio”.