“La piazza Ciro Menotti è chiamata a svolgere un ruolo sempre più centrale, come luogo d’incontro della comunità. Al municipio e al teatro Astoria, in fase di crescente utilizzo, si aggiungeranno infatti i nuovi uffici ricavati nelle ex scuole elementari, per le quali abbiamo già approvato il progetto definitivo”. Così inizia il commento dell’assessore ai lavori pubblici Elisabetta Valenti all’approvazione del progetto preliminare di intervento per la piazza.

E prosegue: “Ora è necessario definire la viabilità del centro fioranese, come premessa ad ogni definitiva soluzione progettuale. E’ l’impegno per questi primi mesi del 2005, anche perché è una decisione che vogliamo assumere attraverso un confronto approfondito con tutte le parti sociali e con i Fioranesi”.

L’intervento in programma, il cui costo preventivo è di circa 1,1 milioni di euro si avvale di un finanziamento regionale di 500.000 euro, all’interno dei Prusst.
Piazza Ciro Menotti non ha le tradizioni antiche delle altre piazze italiane; essa trova una sua prima connotazione nel XX secolo, quando vengono costruite le scuole elementari e, nella villa Vignocchi, si trasferisce la sede municipale. Sarà il periodo fascista, con la costruzione della Casa del Fascio e la progettazione di Via del Littorio (ora Viale della Vittoria), a sottolineare il ruolo della piazza, più volte all’anno affollata per le celebrazioni civili. Inizialmente separata dalla attigua via Maestra, oggi via Vittorio Veneto, da alcuni gradini in quanto la sede era abbassata rispetto alla strada, conosce diverse sistemazioni, con alberi e aiuole che lasciano poi il posto al crescente bisogno di parcheggio, all’uso per il mercato settimanale e per gli spettacoli o i divertimenti viaggianti (si veda la Fiera della prima domenica d’agosto). Nel dopoguerra la costruzione del Cinema Kosmos e l’apertura di un distributore di benzina aggiunge ulteriori funzioni alla piazza, ma non ancora la definitiva strutturazione architettonica.

Infatti negli atti Settanta la “Casa del Fascio” (diventata dopo il ‘45 Casa del Popolo, poi ufficio postale, ufficio acquedotto, scuola, biblioteca) viene abbattuta e sostituita dal complesso monumentale dedicato ai caduti, con la grande statua dello scultore modenese Marino Quartieri. La successiva chiusura del cinema e delle scuole, salvo qualche saltuaria attività espositiva, nonché la crescente necessità di posti auto penalizza l’uso della piazza da parte dei pedoni e l’impossibilità di installare qualsiasi forma di arredo urbano. Cresce comunque l’uso dello spazio per spettacoli, per competizioni sportive, per cerimonie sottolineando il ruolo di agorà che piazza Ciro Menotti sarà chiamata a svolgere in modo sempre più incisivo.