Daniele Mariani, Presidente provinciale Fiesa Confesercenti (Federazione Italiana Esercenti Settore Alimentare) e presidente nazionale Fiesa Assofrutterie, interviene in merito al progetto ideato dal Ministero delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, per ricevere il prezzo medio di vendita di 50 prodotti ortofrutticoli semplicemente inviando un sms dal proprio telefonino.

“Comunicare il prezzo medio – spiega Mariani – non significa nulla e non accerta quale sia il prezzo giusto finale che i consumatori possono pagare con tranquillità al commerciante. Il prezzo finale che troviamo sui banchi dell’ortofrutta, infatti, è il risultato di una serie di fattori differenti: non tutti i servizi hanno gli stessi costi di gestione, l’occupazione del suolo pubblico è diversa ed inoltre è necessario un confronto tra tutti i livelli di produzione a partire dal prezzo all’ingrosso. Come fanno per esempio a determinare il prezzo medio dei carciofi, quando ne esistono sul mercato di diverse tipologie? Facciamo fatica a riconoscere tutte le varietà dei prodotti, noi che lavoriamo nel settore da vent’anni. E poi il prezzo medio non aiuta sicuramente ad avere prodotti di eccellenza nei nostri esercizi”.

E’ sbagliato quindi il metodo con cui il Ministero ha deciso di mettere mano alla questione dei prezzi. “Quella dell’sms – dice ancora Mariani – è quasi una intimidazione nei nostri confronti, sembra di essere tornati ai tempi della caccia alle streghe. Allora perché non adottare la stessa metodologia anche per gli altri settori produttivi o dei servizi, se si crede davvero che questo tipo di azioni siano utili e non semplicemente puramente demagogiche? Fermo restando che siamo in un economia di mercato, di libera concorrenza, in cui ciascun operatore stabilisce le proprie compatibilità economiche e che il commercio è uno dei pochi settori liberalizzati del sistema Italia, dove chiunque può aprire un’attività di vendita ben vengano tutti i controlli, così si capirà una volta di più dove albergano le aree speculative”.

Riferendosi poi al Ministro Gianni Alemanno, il presidente Fiesa Confesercenti chiude il suo intervento: “siamo molto dispiaciuti per questo atto. La nostra categoria è fatta di persone che lavorano dall’alba – quando si recano al mercato per gli acquisti – alla tarda sera; una categoria fra l’altro in grande difficoltà, come dimostrano le continue chiusure di attività e il forte turn-over negli esercizi”.