Un regolamento del ministero
delle Comunicazioni che disciplina i servizi telefonici a sovrapprezzo, dai maghi all’oroscopo, dalle consulenze al televoto, dalle news alle fiabe. Per questi servizi vengono quindi previsti tetti di spesa fatturabili in bolletta: se il costo e’ superiore dovra’ essere comunicato durante la chiamata e il pagamento non potra’ avvenire attraverso la bolletta ma sotto altre forme, per esempio con un conto corrente postale.


Particolare attenzione è dedicata alla tutela dei minori e di quei soggetti che si trovano in stato di vulnerabilita’ psichica”. Per costoro le informazioni o prestazioni richieste tra l’altro ”non devono far leva sui loro bisogno di affetto e protezione”. In particolare, per i servizi forniti ai minori (fiabe telefoniche, ecc.) il costo non puo superare complessivamente i 2,75 euro (Iva inclusa).

Per le chiamate a consulenti o per i cosiddetti servizi di intrattenimento il limite alla fatturazione in bolletta per ciascun servizio e’ fissato a 12,50 euro (Iva esclusa): se l’addebito dovesse superare questo ‘tetto’ la fatturazione verra’ effettuata direttamente dal centro servizi. E’ lecito pensare, a tale proposito, che, non potendo contare sull’addebito diretto in bolletta, ma dovendo procedere ad una fattura da inviare a casa dell’abbonato pretendendone il pagamento, lo stesso operatore non avra’ interesse a prolungare la durata della telefonata.


Agli abbonati sara’ comunicata inoltre la possibilita’ di avere un tetto massimo mensile per i servizi a sovrapprezzo, scegliendo tra due soglie di 50 o 100 euro. Disposizione che non si applica nel caso in cui il telefono sia dotato di Pin, per attuare un blocco selettivo di chiamate.

L’articolo 12 del decreto precisa che le informazioni o le prestazioni di un servizio devono essere precedute da un ”messaggio di presentazione” gratuito dato che l’accettazione del servizio necessita del cosiddetto ”consenso espresso” dell’utente.

Per quanto riguarda Internet non e’ ammesso che il ”dialer” si configuri automaticamente come connessione ad una numerazione per un servizio a sovrapprezzo: deve consentire, tramite un messaggio, all’utente di esprimere il consenso a quella connessione.

Stessa filosofia per i messaggi sms e mms nei casi in cui richiedano servizi a sovrapprezzo: e’ previsto in precedenza l’invio di un messaggio gratuito che indichi il costo e se si tratta di un servizio in abbonamento.



Quando queste regole entreranno in vigore, fra un mese circa, dato che i 30 giorni partono dalla data di invio del decreto alle Commissioni competenti, sia gli operatori dei centri servizi che i titolari delle numerazioni sono passibili di sanzioni in caso di inosservanza (sono stabilite dal codice delle comunicazioni).