Due piccoli di capriolo appena nati vagavano nei giorni scorsi lungo le strade del centro di Pievepelago. Sono stati salvati dalla Polizia provinciale e affidati ai volontari del Centro soccorso animali. Altri tre piccoli sono stati recuperati da cittadini nelle campagne intorno a Sassuolo e Campogalliano e consegnati ai volontari del Centro.


Come spiegano i tecnici del servizio Faunistico della Provincia, nei casi di Sassuolo e Campogalliano i cittadini non avrebbero dovuto intervenire perché gli animali non stavano correndo alcun rischio. Dopo il parto, infatti, capita spesso che la madre abbandoni temporaneamente il piccolo e quando, durante una escursione, ci si imbatte in un piccolo daino o capriolo acquattato in un prato, è fondamentale non toccarlo, non avvicinarsi e soprattutto allontanarsi subito. Il contatto produce inevitabilmente un’alterazione dell’odore dei cuccioli, con l’effetto di rendere la madre molto circospetta fino al punto di abbandonarli.

L’intervento degli agenti a Pievepelago, invece, è stato assolutamente necessario per salvaguardare l’incolumità degli animali anche perchè gli agenti hanno seguito inutilmente per alcune ore i cuccioli nella speranza che trovassero autonomamente la via per raggiungere i boschi. I cinque animali saranno allattati nei prossimi mesi al Centro soccorso animali per poi essere liberati.

Nessuno tocchi “bambi”, dunque.
“Il corretto comportamento da parte di chi dovesse imbattersi in piccoli di ungulati selvatici – spiegano i tecnici – consiste nell’allontanarsi dal luogo dell’incontro senza toccare gli animali e non indugiando nei dintorni per evitare che la madre, percependo la presenza di esseri umani stia lontana per tempi troppo lunghi, esponendo i cuccioli ai morsi della fame”.

Ogni anno tra aprile e giugno gli ungulati selvatici come i caprioli e i daini, partoriscono la prole. Alcune di queste specie hanno l’abitudine di utilizzare come aree di parto i prati e di lasciare incustoditi i propri piccoli per lunghi periodi del giorno (anche svariate ore), limitandosi a sorvegliarli a distanza, ed a mantenere il contatto con essi tramite segnali acustici, avvicinandoli solo per allattarli. Non si tratta quindi di cuccioli abbandonati ed è sbagliato toccarli nell’intento di soccorrerli né tantomeno portarli a casa: la detenzione di questi animali è assolutamemte vietata.