La frutta e la verdura Made in Italy sono le più sicure in Europa con una presenza di residui chimici nettamente inferiore a quella di altri Paesi produttori dove le irregolarità rilevate per i prodotti alimentari sono superiori di tre volte in Germania, quattro volte in Francia e Spagna e di addirittura oltre 6 volte in Olanda, secondo gli ultimi risultati pubblicati dalla Commissione Europea.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la quasi totalità dei campioni esaminati in Italia dal Ministero della Salute, dall’Osservatorio Nazionale Residui (ONR) e dal Legambiente è risultata ben al di sotto dei limiti di legge, con percentuali di prodotti in regola in costante miglioramento e variabili dal 97 al 99 per cento. Negli ultimi dieci anni – continua la Coldiretti – i campioni di frutta e verdura risultati irregolari per la presenza di pesticidi sono dunque scesi a qualche punto percentuale, mentre sono addirittura raddoppiati i campioni di frutta assolutamente privi di residui che, secondo le ultimi analisi dell’ONR, rappresentano ben i due terzi dei prodotti in vendita. Si tratta di risultati che – sottolinea la Coldiretti – sono il frutto di un sistema di controlli che esamina ogni anno almeno 50 mila campioni di frutta e verdura, presi a caso sul territorio nazionale, sui quali vengono eseguiti oltre 10 milioni di analisi, con particolare attenzione alle sostanze più delicate, quelle cioè che tendono a lasciare più tracce negli alimenti.

I controlli in Italia – precisa la Coldiretti – sono effettuati dal Ministero della Salute attraverso le Aziende Sanitarie Locali, dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso una Rete di Monitoraggio “ad hoc” e da numerosi laboratori come quelli dell’Osservatorio Nazionale Residui (ONR). I risultati di queste analisi sono il frutto dell’impegno degli imprenditori agricoli che hanno reso il Made in Italy alimentare leader nelle garanzie di qualità e sicurezza alimentare, ma – afferma la Coldiretti – rappresentano anche una ragione in più per mangiare ortofrutta dopo che nel 2005 i consumi di ortaggi freschi da parte delle famiglie italiane hanno fatto registrare una riduzione del 7,6 per cento in quantità con una spesa di poco inferiore ai 2 miliardi di euro e quelli di frutta fresca in calo dell’ 1,3 per cento a 2,4 milioni di tonnellate per una spesa di 2,9 miliardi di euro.

Una situazione che rischia di determinare effetti negativi sul piano della salute tenuto conto che sono soprattutto i più giovani a rinunciare ai preziosi contenuti di vitamine, sali minerali e fibre di frutta e verdura. Secondo il rapporto messo a punto dagli esperti mondiali della FAO e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ogni giorno – precisa la Coldiretti – bisognerebbe mangiare almeno 400 grammi di frutta e verdura, possibilmente in cinque diversi momenti della giornata, per mantenere sotto controllo il peso e proteggersi dalle molte malattie determinate da una scorretta alimentazione come quelle cardiovascolari, l’obesità e alcune forme di tumore.

E per ottimizzare il rapporto qualità/prezzo il consiglio della Coldiretti è di verificare le etichette di origine e rispettare le stagioni acquistando frutta e verdura Made in Italy che possono garantire condizioni di genuinità e freschezza uniche, non essendo soggette ai lunghi tempi di viaggio dei prodotti importati e contribuiscono anche a ridurre l’inquinamento atmosferico perché si tratta “alimenti a chilometri zero”, che non consumano carburante necessario ai lunghi trasporti.