Gli investitori e gli imprenditori italiani scelgono le grandi città. Sono queste, e in particolare quelle del Nord, ad esercitare il grado più alto di attrazione nei confronti di chi è interessato ad
avviare attività economiche, grazie alla loro capacità di attirare, valorizzare e trattenere risorse e competenze chiave.


A indicare le aree territoriali dotate di maggiore ‘fascino’ è il secondo rapporto dell”Osservatorio permanente sull’attrattività del
Sistema Paese’ di Fondazione Italiana Accenture e Università Bocconi secondo cui sono Milano, seguita da Roma, poi Torino, Napoli e Bologna ad
occupare le prime cinque posizioni della classifica delle province italiane per attrattività di contesto.

Una lista ottenuta incrociando sei fattori principali: presenza di un buon tessuto di imprese; popolazione numerosa e giovane; grado di apertura e vitalità imprenditoriale; livello di istruzione della popolazione; ricchezza e consumi elevati e sicurezza. A questi elementi va poi aggiunta l’individuazione delle imprese di riferimento, ovvero le aziende che, in ambito locale e nazionale, si sono distinte per livelli di crescita del fatturato, del valore aggiunto e del numero degli addetti e che si candidano a fare da traino al resto dell’economia.

In base al rapporto che incorona la provincia di Milano, nelle prime trenta posizioni solo cinque sono occupate da province meridionali (Roma seconda, Napoli quarta, Catania 23/ma, Bari 24/ma e Palermo 28/ma) mentre la parte del leone viene giocata dalle province che fanno riferimento a grandi città come Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna, Parma e Genova, tutte comprese entro la decima posizione.
Subito fuori dalla top-ten, Verona (11esima), Venezia (12esima), Rimini (13esima) e Modena (20esima).
In fondo alla graduatoria le province di Enna (103esima), Oristano (102esima), Agrigento (101esima), Nuoro (100esima) e Caltanissetta (99esima).