Il convegno di domani mattina, sabato 27 maggio, presso la Polisportiva di Castelfranco Emilia sulla scuola multiculturale, è il contributo del Centro
Lavoratori Stranieri della Cgil di Modena in preparazione della seconda conferenza regionale sull’immigrazione che il Sindacato terrà nella seconda settimana di settembre a Bologna.


Per consolidare la presenza dei cittadini stranieri nelle comunità e nel lavoro, per creare comunità fondate sul patto tra diversi e sul riconoscimento di diritti e doveri per tutti i cittadini “vecchi” e
“nuovi”, la Cgil ritiene che la scuola multiculturale rivesta un ruolo di primaria importanza.
Una scuola che integra e assimila dall’infanzia alle elementari sino ai gradi successivi, deve essere al centro delle politiche pubbliche per l’integrazione e per lo sviluppo del paese, accogliendo e formando energie nuove e giovani immigrati, a fronte di una società autoctona che tende a invecchiare e che ha bisogno di figure preparate nell’industria come nei servizi.
La scuola, d’altra parte, rappresenta un grande investimento sui figli anche da parte delle famiglie di migranti, che in maggioranza (come confermano tutti i principali sondaggi) non si sentono di passaggio nel nostro paese, ma intendono restarci definitivamente.

Fra le tante sollecitazioni che il Sindacato intende rivolgere agli amministratori invitati e per loro tramite al futuro governo di centrosinistra, vi è anche la necessità di dare una qualche forma di
riconoscimento ai titoli di studio di cui sono in possesso i lavoratori non comunitari.
Lavoratori che pur essendo ingegneri, geometri o infermieri sono costretti a lavorare nelle mansioni di base, dequalificate, per impossibilità di
vedersi riconosciuti titoli e decennali esperienze professionali nei paesi di origine. Con l’assurdo che se il lavoratore o la lavoratrice in questione, sposa un italiano o acquisisce la cittadinanza di uno stato membro dell’Unione, automaticamente si vede riconosciuto con la cittadinanza, anche il titolo professionale. Ma un’infermiera brasiliana o un ingegnere ganese debbono essere considerati capaci e in possesso di adeguati titoli per l’esercizio della professione indipendentemente dalla cittadinanza!!!!

Su questi temi della formazione e della scuola multiculturale sono chiamati ad intervenire i professori Claudio Marra dell’Università di Modena e
Reggio Emilia e Mara Tognetti Bordogna dell’Università Milano Bicocca, insieme ad amministratori pubblici, fra cui l’assessore all’Istruzione del Comune di Castelfranco Emilia Franco Maestri, l’assessore provinciale all’Istruzione Silvia Facchini e il responsabile del Settore Immigrazione della Regione Emilia Romagna Andrea Stupppini. Sono previsti interventi dei sindacalisti, Alfonso Martiello del Centro Lavoratori Stranieri Cgil di Castefranco Emilia e Cristina Liverani responsabile del coordinamento regionale Immigrazione Cgil. Presiede il convengo la responsabile della
Cgil di Castelfranco Emilia Donatella Borghi. Il segretario generale della Cgil di Modena Donato Pivanti terrà le conclusioni.
Nella parte riservata al dibattito, portano la loro testimonianza alcuni lavoratori immigrati da anni nella nostra provincia come Zarai Elayech e
Abderrahim Antra, entrambi in possesso di titolo di studio superiore o laurea, ma impiegati in mansioni operaie. Porterà un contributo anche la dottoressa Stefania Ferrari ricercatrice all’Università di Verona che ha curato un progetto di integrazione nel comune di Bomporto.