E’ siccità nel Nord Italia dove la disponibilità di acqua è critica per le campagne con risorse idriche a livello di guardia nei fiumi e nei laghi di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che mettono a rischio l’irrigazione delle colture in un periodo determinante per la loro crescita.

E’ quanto afferma la Coldiretti che ha attivato un sistema di monitoraggio per razionalizzare e risparmiare l’utilizzazione dell’acqua anche con messaggi informativi sms e turni a rotazione nell’accesso delle aziende all’acqua.

Dall’analisi della Coldiretti emerge una situazione di carenza idrica che interessa l’intero sistema dei laghi lombardo piemontesi come quello di
Como, Iseo e Maggiore, ma anche il fiume Po ed i suoi affluenti come la Dora Baltea, l’Adda e il Ticino. Una situazione causata da scarse piogge e
temperature più alte della media stagionale, ma anche dal mancato rilascio di acqua da parte dei bacini alpini che – denuncia la Coldiretti – vengono
mantenuti chiusi dalle società che ne hanno la concessione per la produzione di elettricità, che impediscono in questo modo che l’acqua
giunga a valle e la sottraggono ai cittadini, all’ambiente e all’agricoltura.

Il Po è a secco proprio in un momento di bisogno di irrigare le colture, con livelli vicini a quelli del 2003
secondo i Consorzi di bonifica. La distribuzione di acqua nei campi è già in fase di emergenza e i consorzi di bonifica della regione hanno già
attivato le disposizioni per il razionamento.
Rischiano per la mancanza di acqua le colture di mais e il pomodoro. A Boretto, nel reggiano l’erogazione di acqua è limitata al 60% della
potenzialità dell’impianto. Addirittura dal Delta del Po si segnala la risalita del cuneo salino dal mare che è giunto nel ferrarese fino a Berra, costringendo alla disattivazione delle prese di derivazione a mare per non distribuire acqua salata nei campi.