La Lombardia fornisce da sola quasi il 23% del
gettito Irpef complessivo. Lazio, Emilia e Veneto seguono distanziate, con percentuali vicine al 10%. Questo il principale risultato di una ricerca del Centro Studi Sintesi di Venezia, che ha elaborato una particolare mappatura della capacità fiscale a livello territoriale.


Un quadro molto dettagliato quello fornito dalla ricerca, dove la leadership “fiscale” della Lombardia appare quanto mai solida, in ragione di un Irpef procapite pari a 2.940 euro per abitante: tale primato viene rafforzato da un elevato saggio di crescita nel periodo 1999-2002, +9,3%, secondo
solamente a quello del Lazio (+10,8%). Le regioni che si distinguono per un importo significativo sono Emilia Romagna (2.689 euro), Valle d’Aosta (2.487 euro) e Lazio (2.479 euro).
Diversamente, Puglia, Sicilia, Campania e
Basilicata evidenziano una contribuzione media inferiore ai 1.200 euro per abitante, con la Calabria a chiudere la graduatoria in ragione di appena 981 euro procapite nel 2002.

A livello provinciale è Milano, con oltre 3.660 euro per abitante, ad evidenziare i livelli di contribuzione più elevati, seguita dalle province
emiliane di Bologna e Parma, entrambe sopra i 3.000 euro. Roma occupa la quarta posizione (2.884 euro), precedendo Lecco, Modena e Firenze. Due province calabresi chiudono la classifica: trattasi di Vibo-Valentia (865 euro per abitante) e Crotone (764 euro), ma altre sette province – tutte meridionali – non superano la soglia dei 1.000 euro procapite.
L’entità della divergenza esistente tra Nord e Sud può essere velocemente evidenziata prendendo in esame gli estremi della graduatoria: la provincia di Milano denota una capacità contributiva quasi cinque volte superiore a quella della provincia crotonese. La disamina della contribuzione media si conclude con la presentazione dei dati disaggregati per comune.
Basiglio è la località che nel 2002 ha fatto segnare un’Irpef media più alta con oltre 7.800 euro per abitante. Seguono a breve distanza Portofino (GE),
Besate (MI) e Saracinesco (Roma), unico comune del Centro Italia insieme a Fiesole (FI) e Siena a rientrare nelle prime 50 posizioni. La contribuzione
media assume valori pressoché irrisori nel comune siciliano di Mazzarone (259 euro per abitante), ma anche nei centri calabresi di Fabrizia, Nardodipace e Platì.

Lo studio ha determinato anche l’indice di partecipazione fiscale” per determinare, a livello locale, l’incidenza dei cosiddetti “cittadini
attivi”, cioè di coloro che effettivamente partecipano al finanziamento degli oneri della Pubblica amministrazione. La graduatoria regionale, in questo caso, è guidata da Valle d’Aosta ed Emilia Romagna, entrambe con una
quota di contribuenti pari al 67,5% della popolazione; leggermente più staccate Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte, ma con valori ampiamente superiori alla media nazionale.
Sotto tale riferimento si collocano tutte le regioni del Sud e delle Isole, seppure con debite distinzioni: il tasso di partecipazione dell’Abruzzo (51,2%) non si discosta poi molto al 55,3% del Lazio, ed è ampiamente superiore a quello della Campania (37,2%).