Bus navetta nelle aree industriali, più controlli sulle emissioni delle imprese, estensione del divieto di circolazione ai mezzi più inquinanti in tutti i comuni considerati a maggiore rischio, nuove aree artigianali a Modena costruite con criteri ambientali, un accordo con società Autostrade per realizzare opere di riduzione dell’impatto, l’avvio di una studio sull’influenza delle polveri sottili sulla salute dei bambini e il monitoraggio delle polveri pm 2,5 ancora più sottili, quindi pericolose delle pm10, le uniche rilevate finora.

Sono alcune delle proposte del Piano di risanamento dell’aria adottato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto della maggioranza (Ds, Margherita, Prc e Verdi), contrario il centrodestra (FI, An, Udc e Lega nord). Dal 30 agosto al 29 ottobre cittadini, enti e associazioni potranno presentare le osservazioni alla Provincia; Il Piano potrà essere approvato entro la fine del 2006.

“Si tratta di una manovra strutturale – afferma Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – che riguarda tutte le cause principali della scadente qualità dell’aria a Modena. Oltre agli interventi di emergenza, come lo stop al traffico al giovedì, serve un’azione coordinata di medio periodo che sappia incidere sulle cause della cattiva qualità dell’aria a partire dal traffico”.

La manovra riguarda tutta la provincia, ma individua due zone considerate più a rischio dove sarà messa in campo un’azione più decisa (tra cui, in accordo con i sindaci, il blocco dei veicoli non catalizzati e dei diesel non euro): i comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelfranco, Castelnuovo, Nonantola, San Cesario, Soliera e Spilamberto e il distretto ceramico (Sassuolo, Castelvetro, Fiorano, Formigine e Maranello).

“La qualità dell’aria – ha sottolineato Caldana – è migliorata rispetto a dieci anni fa anche grazie alle politiche degli enti locali. Tuttavia ogni anno la Ue, abbassando i limiti di tolleranza, ci richiama giustamente a una sempre maggiore attenzione. Ma a questo punto serve un’azione a livello nazionale. Modena è attraversata da due grandi autostrade che inquinano. Impossibile per noi affrontare da soli questo problema”.

Tra gli obiettivi individuati ci sono anche il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico, in particolare per le scuole e le imprese, la realizzazione di piattaforme logistiche urbane per il trasporto merci, un transit point nel distretto ceramico, contributi per installare caldaie ad alta efficienza, per convertire l’auto a metano o gpl, per l’acquisto di mezzi elettrici e per le piste ciclabili.