“Non vogliamo che quell’accordo diventi carta straccia. Per questo abbiamo protestato e sollecitato energicamente un cambiamento rispetto a un atteggiamento finora dilatorio e inconcludente”. Cgil-Cisl-Uil tornano a dire la loro sullo scontro in atto con il Comune di Modena a proposito del protocollo firmato il 16 gennaio scorso e del confronto sul bilancio preventivo 2007.

“Le questioni da noi sollevate sono essenzialmente tre e, a nostro avviso, anche molto chiare – spiegano Donato Pivanti, Francesco Falcone e Luigi
Tollari, segretari provinciali rispettivamente di Cgil-Cisl-Uil –.
La prima è il mancato reperimento delle risorse aggiuntive, circa 5-600 mila euro, previste per il welfare e contenute nel punto 2 dell’accordo. Metterlo in discussione equivale a un’inadempienza contrattuale che, in una qualsiasi
azienda privata, avrebbe provocato immediatamente uno sciopero.
La seconda questione – proseguono – è quella, stabilita al punto 5, che prevedev entro il primo semestre 2006 un confronto sulle dinamiche complessive della spesa comunale, con l’obiettivo di scomporre il bilancio e ricomporlo sulla base dei nuovi bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.
La terza questione condivisa nell’accordo è relativa alla riorganizzazione della macchina comunale su cui è importante discutere criteri e strategie con l’obbiettivo di valorizzare e consolidare le professionalità esistenti a partire dalla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, per
rispondere in modo ancora più qualificato ai bisogni dei cittadini.
Ebbene, quel confronto non è mai avvenuto, né prima né dopo il 30 giugno, nonostante le nostre ripetute richieste e sollecitazioni”.

Insomma, dicono i sindacati, lo scontro con il Comune di Modena non riguarda tanto il tema delle consulenze esterne, sulle quali pure Cgil-Cisl-Uil danno un giudizio non positivo e invocano regole chiare, quanto l’idea stessa di futuro di Modena che dovrebbe ispirare il bilancio comunale.

A questo proposito le organizzazioni sindacali ricordano di aver sottoposto nel maggio 2004 un documento per lo sviluppo e la coesione sociale che, all’epoca, fu accolto con favore dai candidati sindaci eletti di lì a poco alla guida dei Comuni modenesi. “Vogliamo applicare la concertazione per
contribuire a disegnare il futuro della città e del territorio. Questo dice il protocollo firmato a gennaio e questo rivendichiamo. Restiamo, pertanto, in attesa di essere convocati dal sindaco Pighi. In caso contrario – concludono i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil – decideremo il da farsi, come ci impone il nostro dovere di sindacati che rappresentano migliaia di lavoratori e pensionati modenesi”.