Igiene dei locali, protezione dal rumore e dai rischi di incendio, stabilità geologica. Sono alcuni dei requisiti che devono avere gli spazi destinati ad ospitare gli asili nido che devono essere costruiti lontano da fonti di inquinamento e devono disporre di adeguate aree verdi. Anche i materiali utilizzati nella costruzione devono rispettare specifiche norme di sicurezza: non possono, ad esempio, essere utilizzati componenti che possono sprigionare sostanze nocive anche a distanza di anni.

Di questi temi si è discusso alla Convention Ambiente Lavoro (chiude oggi i battenti al Quartiere fieristico di Modena) nel corso del seminario “La sicurezza nelle strutture per la prima infanzia” promosso dall’Azienda USL di Modena.

Le strutture per la prima infanzia costituiscono un importante servizio offerto ai bambini ed alle famiglie, ma proprio per la loro specifica funzione devono essere realizzate e gestite minimizzando i rischi per la sicurezza e perseguendo il massimo livello di benessere per gli utilizzatori. Questo tema è tanto più sentito in Emilia-Romagna, da sempre ai vertici nazionali per quanto riguarda la qualità dell’offerta di servizi dedicati ai bambini. Nel corso del seminario sono stati illustrati i requisiti che le strutture per la prima infanzia devono possedere per raggiungere i necessari livelli di sicurezza, analizzando tutti gli ambiti coinvolti: dalla progettazione architettonica all’igiene degli alimenti, dalla sicurezza di giochi e arredi alla tutela della salute dei lavoratori. Si è anche fatto il punto sulla normativa, nazionale e locale, e sono stati illustrati alcuni casi di buone pratiche.

“L’esperienza modenese delle strutture per la prima infanzia – ad oggi sono 95 gli asili nido sul territorio provinciale – è da tempo indicata tra quelle di vertice in ambito nazionale” ha sottolineato Silvia Facchini, Assessore all’Istruzione e Formazione professionale della Provincia di Modena. “Sono, quindi, particolarmente lieta di poter partecipare a questo seminario in quanto considero la sicurezza non soltanto un vincolo ed un obbligo normativo, ma soprattutto un elemento integrante della funzione pedagogica”.

Senza sicurezza, dunque, non ci può essere educazione.
Ecco che allora diventa fondamentale l’attività di ispezione e controllo realizzata dagli enti preposti, in primo luogo le Aziende sanitarie.

“L’Azienda USL di Modena opera da tempo per accrescere la cultura della sicurezza sul lavoro, in particolare per quegli speciali ambiti lavorativi costituiti dagli asili nido” ha ricordato la dottoressa Adriana Giannini, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Modena.
“Non interveniamo solo con attività di controllo, ma anche collaborando con gli enti territoriali per la promozione della prevenzione e delle corrette pratiche da adottare. Il nostro compito principale, oggi, è di prevenire gli eventi più che di intervenire dopo che sono accaduti”.
La consolidata esperienza degli asili nido dell’Emilia Romagna ha stimolato la Regione ad emanare norme specifiche per il settore, che integrano ed affiancano quelle nazionali e sono indicate come punti di riferimento per tutto il settore dell’educazione della prima infanzia.

“Con la Legge Regionale 8/2004” ha ricordato Margherita Govi, responsabile del Servizio Politiche Familiari, Infanzia ed Adolescenza dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna “si sono stabiliti importanti principi, validi tanto per le strutture pubbliche quanto per le private. E’ una legge che molti ci invidiano – ha concluso la dottoressa Govi – perché oltre a stabilire principi qualitativamente elevati presenta anche caratteri innovativi. Ad esempio, si applica anche ai cosiddetti servizi ricreativi quali i baby park realizzati nei centri commerciali, o gli asili nido aziendali e condominiali”.