L’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN), rappresentato per l’occasione dal presidente Ezio Raimondi e dal direttore Alessandro Zucchini, è stato al centro della seduta odierna della Commissione turismo, cultura, scuola, formazione, lavoro e sport dell’Assemblea legislativa regionale, guidata da Massimo Pironi.


Obiettivo dell’audizione – ha ricordato Pironi in apertura dei lavori – quello di presentare ed approfondire le attività ed i programmi dell’Istituto ed il suo raccordo con l’Assemblea legislativa e l’Amministrazione regionale.

Presente l’assessore regionale alla cultura Alberto Ronchi, che, introducendo l’intervento di Raimondi, ha ricordato come sia giusto inquadrare il lavoro dell’Istituto nel suo stretto rapporto con l’amministrazione regionale e con l’Assemblea, ma come sia altrettanto opportuno sottolinearne il solido raccordo con le realtà locali e soprattutto la forte autonomia, assolutamente indispensabile nel campo delle politiche culturali.
L’assessore ha poi anticipato che è in atto la costruzione per il prossimo triennio di un programma innovativo per quanto riguarda la legge regionale di settore (18/2000), che vedrà applicati in modo omogeneo e diffuso sul territorio quegli alti standard qualitativi che sono stati definiti con il lavoro portato avanti in questi anni.
Raimondi ha brevemente ricordato la storia dell’Istituto nato nel 1974 come strumento di programmazione regionale ed organo di consulenza delle amministrazioni per portare a sistema le molteplici realtà regionali.
Dopo una prima fase in cui si identificava quindi l’Istituto come organo di conoscenza e di messa a sistema dei beni culturali, nel 1983 si modificò la sua logica con l’acquisizione da parte della Regione della soprintendenza ai beni librari e documentari. L’istituto così si trovò a dover affrontare il problema di armonizzare una sorta di asimmetria nei suoi ambiti di intervento, da un lato perseguire nel compito conoscitivo, dall’altro lato mettere a regime una macchina per interventi amministrativi sul piano dei beni librari.
“L’Istituto – ha detto ancora – si è sempre sentito un organo della Regione, ma anche uno strumento al servizio del bene comune e di riflessione autonoma”.

Le attività, l’organizzazione e gli ambiti di intervento sono poi stati esplicitati dal direttore dell’Istituto, che ha ricordato, tra l’altro, come il loro lavoro si basi sulle linee di indirizzo decise dall’assessorato e come nell’ultimo triennio gli interventi sul territorio a supporto delle attività museali siano stati 770.
Sono poi intervenuti i consiglieri: Gioenzo Renzi (an), che ha messo in luce la “lunghezza dei tempi degli interventi” e “la lentezza con cui si spendono le risorse”, mettendo in guardia dal rischio che la struttura “possa essere vittima della burocrazia”; Salvatore Caronna (ds) che ha riconosciuto come questo Istituto sia uno strumento unico e particolare che deve essere utilizzato con sapienza ed efficacia perché questo settore è importante; Marco Barbieri (margh) che ha espresso una considerazione positiva dell’IBACN, un Istituto che tutte le regioni ci invidiano, in particolare per la sua funzione di “entità alta” utile a conservare e valorizzare in modo omogeneo l’eccesso di ricchezza di beni culturali e ambientali diffusi sul nostro territorio; Ugo Mazza (ds) che ha mostrato particolare preoccupazione su una possibile riduzione di attenzione verso la tutela del territorio rispetto alle esigenze economiciste. Su questo piano, ma anche su quello della preservazione dei centri storici c’è bisogno di una lettura culturale, e questo potrebbe essere un compito affidato all’IBACN, che studi i processi per prevederne gli esiti.
Chiudendo il dibattito, l’assessore Ronchi ha detto di condividere l’esigenza di un aggiornamento dei compiti dell’Istituto, che, come patrimonio di tutta la Regione, dovrebbe servire da supporto trasversale anche ad altri assessorati, oltre a quello alla cultura, potendo fornire materiali e strumenti utili al dibattito su temi come quello dei centri storici.