Il Consiglio comunale di ieri sera, 24 ottobre, è stato in buona parte dedicato alla modifica dell’articolo 17 del Regolamento comunale sulle commissioni consiliari, rinviata nella seduta precedente. Ciò non ha impedito però la trattazione di alcuni punti di grande importanza, in particolare di quattro interrogazioni.

Nella prima il consigliere del Gruppo misto Mario Cardone ha interrogato il sindaco a proposito dello stato di salute dell’Asl modenese e dell’ospedale di Sassuolo in particolare. Cardone ha contestato alcuni dati riguardanti i conferimenti delle strumentazioni di Villa Fiorita e del vecchio ospedale nella nuova azienda, il ricorso alle consulenze, il passivo della società di gestione. Ha paventato rischi di insolvenza e criticato i lunghi ritardi nei pagamenti dei fornitori. Si è detto scioccato dai dati sulla sanità, a partire dal livello nazionale fino a quello locale, chiedendo al consiglio comunale la futura redazione di un documento dedicato a sprechi e malasanità.
Il sindaco Pattuzzi ha replicato dissentendo nelle cifre e nella sostanza dall’intervento di Cardone, sostenendo che la situazione non è né grave né di insolvenza. Per quanto riguarda in particolare la gestione dell’ospedale nuovo di Rometta, il disavanzo passivo era previsto e anche in misura superiore. Il pareggio è previsto dal 2008 ma arriverà probabilmente nel 2007. E’ vero, come sostenuto da Cardone, che i pagamenti ai fornitori sono molto ritardati ma dipende dal ritardo con cui i fondi arrivano dal Servizio sanitario nazionale. Una situazione che nel giro di un anno dovrebbe migliorare. In generale però Pattuzzi ha parlato di una situazione sanitaria molto positiva nel nostro territorio, dove sono stati aperti in pochi mesi due nuovi ospedali altamente tecnologici mentre in molte parti d’Italia si chiudono strutture.
Cardone si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta.

Al secondo punto Claudia Severi ha interrogato il sindaco sulla compatibilità delle attività svolte dalle aziende partecipate del Comune di Sassuolo rispetto alle novità introdotte dalla riforma Bersani sulle liberalizzazioni, che in particolare prevede limitazioni per le aziende del settore pubblico nella concorrenza con soggetti privati e nell’attività fuori regione.
Il sindaco ha ricordato le partecipazioni del Comune: Sat spa, con Sat patrimonio e Sat finanziaria, le aziende create in seguito allo scorporo delle reti e al conferimento per la gestione; Società Gestioni Patrimoniali, la patrimoniale del Comune, società operativa per la gestione di asset del Comune; Agenzia per la mobilità e Atcm, entrambe partecipate dal Comune nella misura del 4,8 per cento, piccole partecipazioni nella Scuola regionale di Polizia locale e Nuova cooperativa Quasco.
Le eventuali incompatibilità con la legge Bersani, ha spiegato il sindaco, riguardano solo le ultime due aziende che stanno rivedendo la loro impostazione con l’intenzione di adeguarsi al più presto alla nuova riforma.
Claudia Severi si è dichiarata soddisfatta della risposta.

Al terzo punto ancora Claudia Severi di Forza Italia ha interrogato l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini sulla situazione del cimitero storico e monumentale di San Prospero.
Severi ha criticato lo stato di progressivo degrado e l’incuria, ricordato che in settembre per caduta di pietre dalle volte delle tombe di famiglia si è reso necessario un intervento di chiusura con transenne ad opera dei Vigili del fuoco. Ha ricordato che la situazione di incuria perdura da tempo e che sono mancati numerosi rilievi e analisi della situazione nel tempo, a partire dalla chiusura alle sepolture negli anni Settanta. Ha infine chiesto lumi sull’ipotesi che responsabili economicamente almeno in parte del ripristino siano i titolari delle tombe di famiglia.

L’assessore Morini ha replicato che la situazione del cimitero di san Prospero e più in generale di tutti i cimiteri del territorio è all’attenzione dell’amministrazione fin dall’insediamento. Che l’impegno è stato quello di garantire in partenza la sicurezza e il decoro di tute le strutture cimiteriali di Sassuolo e frazioni. Che per quanto riguarda San Prospero siamo di fronte a una situazione complessa e a un percorso lungo, ma che già lo scorso anno è stata stanziata una cifra importante per il recupero.
In particolare Morini ha spiegato che l’intervento sarà in due parti: la prima, in corso e in buona parte terminata nei giorni scorsi, volta a garantire l’incolumità dei frequentatori, ha quindi riguardato il ripristino delle coperture e della struttura nella zona delle tombe di famiglia; la seconda, intervento che va più in profondità, ha l’obiettivo della valorizzazione complessiva della struttura, con ricerche, progettazioni che tengano conto della storia del luogo e che serviranno anche a fare chiarezza su concessioni, proprietà e responsabilità per il ripristino futuro. Morini ha inoltre incluso in questo prossimo passaggio una serie di iniziative di valorizzazione e sensibilizzazione sulla struttura, che comprenderanno pubblicazioni, mostre e altre iniziative, chiedendo la collaborazione sul piano complessivo dei tanti cittadini che in questi giorni sono apparsi sensibili ai problemi e alla rilevanza di questo cimitero.
Claudia Severi si è dichiarata insoddisfatta della risposta.

Al quarto punto il consigliere di Rifondazione Comunista Giampaolo Marchesini ha riproposto un’interrogazione già trattata nello scorso consiglio, riguardante l’assetto territoriale e la sicurezza nell’area Pista, riferendosi in questo caso n particolare al terzo punto della sua richiesta di chiarimenti e quindi alla zona di futuro parco fluviale, alla necessità di alcune potature e abbattimenti indispensabili per la sicurezza degli abitanti, alle caratteristiche di un laghetto previsto nel futuro di quest’area parco.
Il vicesindaco e assessore all’urbanistica Giancarlo Diamanti ha fornito i chiarimenti, ribadendo fra l’altro l’interesse della giunta a fare di questa zona una parte del parco fluviale. Ai dubbi sulla manutenzione dell’area e sull’eventuale incuria Diamanti ha spiegato che qui dovrebbero trovare sede anche i Vigili ecologici del territorio, una garanzia di buona manutenzione della zona. Diamanti ha anche anticipato una recente iniziativa della Provincia, che chiede di destinare le aree di cava dismesse secondo il Piano delle attività estrattive in atto (e quasi concluso), a contenimento delle piene del fiume e non più come da progetti e secondo gli auspici dell’amministrazione, ad aree recuperate a caratteristiche naturali e facenti parte a tutti gli effetti del parco fluviale. Una novità recente, ancora oggetto di discussione per il futuro.

Prima del quinto punto all’ordine del giorno il presidente del consiglio comunale Patrizia Barbolini ha rinnovato le condoglianze al consigliere Maria Cristina Vandelli per la recente perdita del fratello in un incidente stradale a San Michele e presentato all’assemblea i ringraziamenti del consigliere (assente in quest’occasione) per i tanti attestati di solidarietà e vicinanza arrivati da parte del consiglio.

Al quinto punto è andata in discussione la modifica all’articolo 17 del Regolamento del Consiglio Comunale e Commissioni consiliari, riguardante in particolare il “diritto di ogni consigliere comunale a far parte di una commissione salvo esplicita e scritta rinuncia dell’interessato”.
Il tema era stato oggetto di un movimentato rinvio nella seduta precedente ed ha impegnato il consiglio comunale nella discussione per diverse ore. La proposta di modifica al regolamento era già passata dalla quarta commissione dedicata agli affari istituzionali, controllo e garanzia.
Antonio Caselli, di Apd, ha preso la parola sostenendo che l’argomento di discussione aveva fini esclusivamente istituzionali. La politica non può disporre del vincolo di mandato dei consiglieri, ha detto, sottolineando però anche gli intrecci di tipo politico che si sono susseguiti su questo punto del regolamento e il “cortocircuito” istituzionale che si verifica nell’incrocio fra i partiti e l’istituzione consiglio comunale. Sulla proposta di modifica al regolamento Caselli si è detto favorevole, felicitandosi che ci fosse sul tavolo una proposta concreta di cui discutere dopo le manovre degli incontri precedenti.
Nicola Caserta del Gruppo Misto, ha sottolineato soprattutto l’anomalia dell’esperienza dell’Intergruppo (un dialogo fra consiglieri di diversa appartenenza), emersa nei precedenti consigli comunali, contestandone l’effettiva esistenza e legittimità.
Giampaolo Marchesini di Rifondazione Comunista si è detto contrario ad analizzare questo punto in consiglio comunale e convinto che la sede opportuna fosse l’apposita commissione. Marchesini ha sottolineato il lungo blocco dei lavori consiliari dovuto a una modifica regolamentare. Sul merito Marchesini ha sottolineato l’importanza del vincolo di mandato dei consiglieri e il fatto che negarlo significherebbe a suo parere mettere in secondo piano la volontà degli elettori.
Mario Cardone ha ripreso l’idea dell’Intergruppo, sottolineando che l’intento era solo quello di elevare il livello del dibattito in consiglio. Sulla modifica regolamentare si è detto favorevole e favorevole anche a una revisione complessiva del regolamento.
Luca Caselli di Alleanza Nazionale ha definito episodio scatenante l’iniziativa del capogruppo di Uniti per Sassuolo, La Margherita, che indicando con lettera l’esclusione dei due consiglieri della Margherita Scalabrini e Tincani quali rappresentanti del gruppo, ha di fatto determinato le successive richieste di modifica regolamentare. Caselli ha visto in questa situazione un problema della maggioranza, grave se dovesse riproporsi su questioni basilari quali bilancio e Psc.
Fabrizio Tincani di Uniti per Sassuolo La Margherita, uno dei due consiglieri direttamente interessati alla modifica di regolamento, ha ribadito che la questione doveva essere solo istituzionale. Ha ripercorso la storia della “rimozione” decisa dal capogruppo della Margherita Bonvicini, contestato la mancanza di un confronto preventivo all’interno del gruppo su questo provvedimento. Tincani ha dichiarato di considerare l’episodio una ferita all’istituzione e un’esperienza amara, che ha influito sul rapporto di fiducia fra consiglieri e con la stessa istituzione consiglio comunale. Votando la modifica regolamentare, ha concluso, riconsegniamo alla città un consiglio di nuovo in salute.
Dopo la crisi, ha detto invece il consigliere Corrado Scalabrini, Uniti per Sassuolo La Margherita, l’istituzione ha reagito positivamente, contro il tentativo di affermare una dimensione della partecipazione al consiglio carente nel rispetto per la persona e nella formazione di una sua opinione e volontà. Spesso, ha sostenuto Scalabrini, la macchina istituzionale detta i tempi ai consiglieri e non viceversa, come dovrebbe essere perché ognuno abbia il tempo e il diritto di formare la sua opinione e il suo giudizio nel merito. Il regolamento, ha concluso, è la base per dare al consiglio la giusta dimensione e la modifica d’urgenza un positivo riconoscimento della necessità di correre ai ripari rispetto a quella che appariva un’evidente violazione.
Il consigliere dell’Udc Massimo Benedetti ha ribadito la posizione del suo partito, fin dall’inizio disponibile a fornire sostegno ai consiglieri rimossi dalle commissioni. Il dissenso interno ai partiti, ha detto, deve esserci e deve essere riconosciuto e affrontato internamente.
Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto ha ribadito l’importanza dell’esperienza definita Intergruppo e commentato positivamente la revisione di una parte del regolamento che considerava in precedenza carente.
Il capogruppo della Margherita Fulvio Bonvicini ha criticato il processo politico e personale a cui ritiene di essere stato sottoposto per la sua iniziativa di rimozione dei consiglieri dalle commissioni. Il problema, ha detto, era già stato risolto nelle sedi competenti, vale a dire la quarta commissione, con la presa d’atto del diritto dei due consiglieri a far parte delle commissioni. Il problema politico a parere di Bonvicini era già stato superato. Inoltre, ha spiegato Bonvicini, l’iniziativa non era semplicemente di esclusione ma chiariva che i due consiglieri non rispecchiavano il pensiero della Margherita, loro partito e gruppo di appartenenza. Anche Bonvicini si è detto favorevole alla modifica, ribadendo come non fosse necessario il passaggio in consiglio comunale.
Angioletto Usai, dei Comunisti Italiani ha manifestato perplessità sulle reali finalità di questa contrapposizione sul punto regolamentare. In ogni caso, ha detto, difendiamo ogni diritto alla libertà del cittadino, anche di quelli democraticamente eletti perché possano esprimersi nelle sedi a loro destinate.
Massimiliano Righi, consigliere della Margherita ha sottolineato come nelle commissioni si dovrebbe anche rappresentare la posizione del gruppo di appartenenza e che quella era stata revocata, la rappresentanza cioè del gruppo Uniti per Sassuolo La Margherita, una volta preso atto che esistevano posizioni differenti. Righi ha anche invitato a maggiore partecipazione alle commissioni, oggetto di una così lunga discussione ma non sempre frequentate dai componenti.
Claudia Severi, di Forza Italia e anche presidente della quarta commissione affari istituzionali, controllo e garanzia, ha spiegato che la modifica regolamentare sancisce il diritto a esprimersi dei rappresentanti dell’istituzione consiglio comunale. No alla violenza che cancella il dialogo e i distinguo, ha dichiarato. Ha inoltre ripercorso le vicende della commissione e del consiglio precedente e l’unione trasversale di consiglieri che ha permesso di arrivare alla trattazione del punto in consiglio comunale e poi mantenuto il numero legale in aula nel consiglio precedente. Secondo Severi il confronto nella maggioranza risulterà altrettanto difficile sulle questioni e scelte importanti.
Gian Francesco Menani della Lega Nord ha dichiarato la sua approvazione alla modifica regolamentare, che fa chiarezza sui un articolo altrimenti interpretabile.
Ha preso la parola anche l’assessore all’ambiente Giuseppe Megale, il quale ha ricordato la necessità, a suo parere, di rappresentare le idee della lista in cui si viene eletti e l’impossibilità di cambiare schieramento o disconoscere il programma sulla base del quale si ottengono i voti. La gente non capirebbe, ha spiegato, e chi non si riconosce più nelle idee del partito che rappresenta dovrebbe avere il dovere morale delle dimissioni.
Con questo articolo, ha detto invece Ruggero Cavani dei Ds, diamo ulteriore dignità al consigliere comunale, al di là delle interpretazioni tutte accettabili su quello che dovrebbe essere. Non eravamo d’accordo sull’urgenza della trattazione in consiglio comunale, ma oggi ne riconosciamo la necessità.
Rossano Dallari dei Ds ha ricordato come il numero legale nella seduta precedente sia stato garantito dalla correttezza politica del presidente del consiglio Patrizia Barbolini, rimasta al suo posto, e criticato l’uso che a volte viene fatto della possibilità di far mancare il numero legale.

Dopo le dichiarazioni di voto e in conclusione di seduta si è proceduto alla votazione sulla modifica all’articolo 17 del regolamento, comma 1 bis, che è stata approvata con i voti favorevoli di tutti i consiglieri comunali, eccetto Giampaolo Marchesini di Rifondazione Comunista, contrario.