La Corte D’Assise e d’Appello di Bologna ha respinto la richiesta della brigatista Diana Blefari Melazzi, imputata dell’omicidio di Marco Biagi e già condannata all’ergastolo in primo grado insieme a Nadia Desdemona Lioce, Marco Mezzasalma, Simone Boccaccini e Roberto Morandi, di non essere giudicata per incapacità mentale.
Secondo la Corte l’imputata “non risulta in una condizione di incapacità processuale”, dal momento che “tutti gli elementi di valutazione- recita l’ordinanza della Corte- indicano che l’imputata e’consapevole del senso e del significato del processo”.
Oggi, in apertura della seconda udienza del processo d’appello per l’omicidio Biagi, al termine di circa un’ora e mezza di Camera di consiglio, la Corte presieduta da Aldo Ranieri, ha così respinto l’istanza presentata dai legali di Blefari, Valerio Spigarelli e Caterina Calia.
Gli avvocati, sostenendo l’incapacita’ processuale della “compagna Maria”, chiedevano la sospensione del procedimento o un ulteriore perizia psichiatrica sulla loro assistita.
Nel pomeriggio l’udienza è rirpesa con la lettura delle motivazioni della sentenza di primo grado e dei motivi di impugnazione delle difese.

