“Mario” è un bambino di sette anni, frequenta la terza in una scuola elementare di Modena, ma a causa della sua malattia è spesso assente, soprattutto quando ai ricoveri ospedalieri si alternano periodi a casa. “Mario” ha anche dei genitori consapevoli dell’importanza insostituibile della scuola come momento di socializzazione; insegnanti disponibili a formarsi all’uso delle nuove tecnologie comunicative e a ripensare per lui l’attività didattica, un dirigente scolastico convinto che un alunno non debba perdere l’anno per le assenze dovute ad una malattia.

Il nome del nostro piccolo alunno è di fantasia ma gli altri elementi della storia sono assolutamente reali. E’ così che in una scuola elementare del X° Circolo di Modena istruzione domiciliare e istruzione ospedaliera sono state realizzate e coniugate con la collaborazione degli assessorati all’Istruzione e alle Politiche per la Salute del Comune, attraverso mezzi tutto sommato abbastanza economici eppure molto funzionali, e soprattutto grazie alla buona volontà di genitori ed insegnanti. Il Comune, attraverso la convenzione sottoscritta con la scuola e la famiglia del ragazzo, si è assunto l’impegno dell’attivazione di una connessione telematica con sistema UMTS e del pagamento del canone annuo.
Da parte loro scuola e famiglia si sono impegnate a conservare con cura i mezzi tecnologici ottenuti in comodato d’uso. La famiglia ha richiesto il servizio e la scuola, coinvolgendo Collegio docenti e Comitati genitori, ha elaborato un progetto educativo, che oltre all’uso delle tecnologie multimediali prevede la presenza dell’insegnante al domicilio dell’alunno per alcune ore alla settimana.

“Questo progetto va ad integrare, nel senso di un’accentuata flessibilità, il progetto ministeriale ‘Hospital-School-Home’ sul collegamento telematico degli studenti ospedalizzati o in situazione di terapia domiciliare con le classi di appartenenza – spiega l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, Simona Arletti – A Modena abbiamo scelto una strada ancora più rapida e flessibile per realizzare i collegamenti telematici tra casa, scuola e ospedale in grado di consentire agli alunni che hanno bisogno di cure ospedaliere o domiciliari prolungate di mantener vivo il tessuto di rapporti con il loro mondo scolastico e il loro sistema di relazioni amicali. E’ la dimostrazione che il diritto alla salute e quello allo studio possono essere felicemente coniugati”.

Che si trovi in ospedale o a casa, oggi “Mario” può seguire le lezioni che si stanno svolgendo nella sua classe, scambiare materiali on-line, comunicare con l’insegnante e con i compagni, tutto questo grazie ad un computer portatile e ad una web-cam dotata di cuffie e microfono; una postazione ugualmente attrezzata è stata sistemata nella sua classe.

“L’utilizzo delle nuove tecnologie consente all’alunno di essere virtualmente a scuola, permettendogli di proseguire nelle attività di relazione, scambio e crescita culturale. Contemporaneamente la scuola promuove ulteriormente la motivazione ad apprendere il linguaggio informatico” sottolinea il dirigente scolastico del X Circolo, Luigi Calanchi.

Il caso di “Mario” non è isolato, nel corso dell’anno scolastico diversi bambini sono stati a lungo assenti da scuola a causa di una malattia; dalla fase sperimentale si è quindi deciso di passare all’ordinarietà dedicando all’argomento uno specifico capitolo del Piano dell’Offerta Formativa della scuola. Contemporaneamente l’assessorato all’Istruzione del Comune si è reso disponibile ad attivare altre simili convenzioni con tutte scuole primarie e secondarie di primo grado di Modena, ogni qualvolta si verifichi la situazione di alunni che per lunghi periodi, superiori ai trenta giorni, non possono frequentare le lezioni in classe a causa di una patologia certificata dalla struttura sanitaria.

“Pensiamo che quest’accordo – afferma l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, in occasione della sottoscrizione della convenzione – sia un contributo concreto alla realizzazione del diritto allo studio in ogni condizione. La sperimentazione in atto dimostra quanto i contatti con i compagni, così come l’impegno di lavoro, rappresentino uno stimolo e una forte motivazione per il bambino che attraversa un momento difficile e un effettivo aiuto anche per la famiglia in quest’esperienza pur dolorosa”.

“E’ questa inoltre – aggiunge la Querzè – una delle prime realizzazioni concrete del ‘Patto per la scuola’ che infatti prevede il sostegno ai Piani dell’Offerta Formativa delle scuole e al successo scolastico di ciascun bambino”.