Un cerchio di circa 60 metri quadrati riempito di ciottoli di fiume e circondato da siepi e cipressi. E’ nel Giardino delle Rimembranze, un’area
all’interno della Certosa di Bologna, che da lunedì si potranno disperdere le ceneri dei defunti che ne abbiano fatto richiesta, per un costo di 170 euro.

Ad annunciarlo è stato l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuseppe Paruolo, spiegando anche tariffe e modalità.
L’area è stata creata sulla base della legge nazionale 130 del 2001, recepita dalla Regione Emilia-Romagna nel 2004 con la legge 19, che
autorizza la dispersione delle ceneri in zone apposite all’interno dei cimiteri. Inoltre il regolamento regionale dello scorso 23 maggio ha
previsto che in almeno un cimitero del comune ci sia un giardino delle rimembranze. Quello bolognese si trova nel perimetro del cortile del Campo posteriore al campo nuovo ed è stato realizzato da Hera (che gestisce attualmente i servizi cimiteriali) per un costo complessivo di 32 mila euro. Ma da lunedì e fino ai prossimi 6-8 mesi, la precedenza per la cerimonia di dispersione andrà ai circa 550 defunti che ne hanno fatto
richiesta (i primi risalgono al 1990) ma i cui resti per ora sono stati conservati in urne cinerarie private. Come ha ricordato l’assessore, la
pratica della cremazione nel bolognese è più diffusa che nel resto d’Italia e circa un quarto dei defunti la sceglie.

Praticamente la dispersione sarà fatta dai tecnici di Hera alla presenza dei parenti dei defunti e senza lasciare traccia del nome dell’estinto. ”In genere chi sceglie la cremazione preferisce l’anonimato
ma si potrebbe mettere a disposizione dei registri dove annotare i nomi oppure iscriverli in una lapide”, ha aggiunto Paruolo. La tariffa stabilita per la dispersione delle ceneri è di 170 euro compresi i costi per la manutenzione dell’area.

Di recente l’argomento è stato al centro di una polemica tra l’assessore Paruolo e la curia bolognese che temeva la fine dei cimiteri
come effetto della dispersione dei resti. ”Se un autorevole esponente della chiesa cattolica si esprime a favore della conservazione dei
cimiteri – ha replicato Paruolo – io lo leggo come un invito rivolto ai fedeli di usare l’inumazione o, in caso di cremazione, di mantenere comunque la conservazione dell’urna. Ma se invece fosse un invito al legislatore, in ogni caso credo che in uno Stato laico debba esserci il rispetto di tutte le opzioni possibili e comunque il catechismo della
Chiesa cattolica – ha aggiunto l’assessore – ammette la cremazione purchè non venga messa in discussione la fede nella resurrezione dei corpi”.