Misurare il livello di benessere generato in città dall’offerta culturale adottando una definizione di sviluppo legata anche alle dimensioni dell’arte e della cultura. E’ ciò che si propone l’indagine “Cultura e qualità della vita urbana a Modena”, progetto di respiro biennale sottoscritto dalla Fondazione Cassa di Risparmio, dal Comune, dal Dipartimento di Economia politica dell’Università e dalla Consulta della cultura e ideato da Tindara Addabbo, Paolo Bosi e Michele Trimarchi del Centro analisi delle politiche pubbliche dell’Ateneo.


“Un primo passo del progetto verso la definizione del sistema di indicatori – spiega Tindara Addabbo – è la misurazione delle dimensioni, della composizione e dell’andamento dell’offerta di cultura attraverso una ricognizione quantitativa della produzione di spettacolo dal vivo, cinema, mostre, manifestazioni culturali, nonché della consistenza del patrimonio culturale monumentale, architettonico, archeologico e artistico. Inoltre, si procederà ad analizzare i flussi di scambio intercorrenti, a monte e a valle, tra istituzioni culturali e resto del tessuto economico locale”.

L’obiettivo è realizzare un’analisi estensiva della domanda di cultura nel territorio modenese, in modo da individuare i meccanismi di determinazione (profili socio-demografici del pubblico, motivazioni e vincoli, disponibilità a pagare) attraverso indagini campionarie e modelli microeconometrici. Al tempo stesso, si svolgerà un’indagine su un campione dell’intera popolazione residente attraverso l’elaborazione dei dati derivanti dall’indagine sulle condizioni socioeconomiche delle famiglie residenti nella provincia di Modena per verificare il grado di penetrazione dell’offerta culturale e per far emergere eventuali limiti.