Le criticità nel sistema di drenaggio delle acque superficiali nella pianura bolognese relative, in particolare, al cosiddetto “scolo Romita”, nel tratto in cui attraversa il centro di San Giovanni in Persicelo, e ad alcuni tratti del canale collettore ‘Acque alte’, specialmente per quanto riguarda le interruzioni dei deflussi della chiavica “Foscaglia”, che avrebbero creato l’esigenza di una cassa di espansione, sono al centro di un un’interrogazione di Mauro Manfredini, della Lega Nord, il quale chiede alla Giunta se il Servizio regionale per la difesa del suolo, congiuntamente al Consorzio della bonifica Reno-Palata intenda attuare interventi di bonifica su tali “situazioni a rischio”.


Il consigliere vuole anche sapere se la Regione sia interessata a ripercorrere presso altre casse di espansione (presenti e future) l’esperienza di quella di “Dosolo” che, oltre conservare un ruolo primario nella salvaguardia idraulica, è sta convertita in area naturalistica e quindi riconosciuta come area di riequilibrio ecologico.
Da ultimo Manfredini invita l’esecutivo regionale a stimolare gli enti preposti nella gestione ad una ulteriore rinaturalizzazione delle opere di bonifica idraulica, con meandrificazione di canali e scoli e istituzione di nuove aree boschive come, ad esempio, il bosco Bora a S.Giovanni in Persiceto, quello delle vasche dell’ex zuccherificio di Crevalcore e il bosco di Rio Cavanella a Zola Predosa.