Inserire l’educazione ambientale nei programmi scolastici. E’ la proposta avanzata da Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, aprendo oggi il Consiglio provinciale di Modena dedicato alla rete dei Centri di educazione ambientale (Cea).

In occasione si è discusso del lavoro svolto dai 15 Centri sparsi in tutto il territorio provinciale . Un lavoro che in questi ultimi anni si è concentrato soprattutto sul mondo della scuola allo scopo di favorire l’introduzione della educazione ambientale nella didattica.

Hanno partecipato, oltre a Caldana, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, Giovanna Zacchi, coordinatrice della Rete permanente dei Centri di educazione ambientale della provincia di Modena, Paolo Tamburini, responsabile del servizio Educazione ambientale della Regione Emilia Romagna, Leonardo Bartoli, del Centro educazione ambientale del Parco del Frignano, Ana Maria Solis, del Centro “L’Olmo” di Modena, Eriuccio Nora, direttore dell’associazione nazionale Agende 21 locali italiane e Giuseppe Fattori dell’Ausl di Modena. Il viceministro all’Istruzione Mariangelo Bastico, previsto tra i relatori, non ha potuto partecipare per impegni di Governo.

Nel corso della seduta si è discusso anche del ruolo dei Comuni nel sostenere i Centri e il progetto della Provincia volto a trasformare la rete in un supporto per diffondere la sensibilità ambientale tra i cittadini. La proposta di chiedere al Governo l’inserimento dell’educazione ambientale nei programmi scolastici sarà discussa con un ordine del giorno nella seduta del Consiglio di mercoledì 21 marzo.

Intanto nelle scorse settimane la Provincia ha stato deciso un primo finanziamento di quasi 18 mila euro per la realizzazione di diversi progetti: sulla mobilità sostenibile del Cea di Nonantola, sulla vita dei pesci del Cea del Parco fluviale del Secchia, sul fiume Panaro del Cea di S.Cesario, sui rifiuti del Centro La Raganella di Mirandola e sugli insetti del Cea del Parco del Frignano.