Il regista, autore e attore Elio De Capitani ha desiderato avventurarsi nel Doctor Faustus di Thomas Mann per addentrarsi nei tempi della fine che la rassegna VivaVoce, organizzata dalla Fondazione San Carlo di Modena e da Emilia Romagna Teatro Fondazione, pone come suggestione alle letture di quest’anno.

Questa sera alle 21, al Teatro della Fondazione San Carlo, De Capitani presterà la voce alle pagine dello scrittore tedesco premio nobel che a soli ventisei anni scrisse quel suo primo romanzo, I Buddenbrook, che lo fece subito distinguere per straordinaria caratura di scrittura e profondità psicologica con cui disegna i personaggi. Il Doctor Faustus narra le storie del compositore Adrian Leverkühn e della corruzione della cultura tedesca negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Non si tratta della riproposizione puntale del mito del Faust, ma anche in questo caso il protagonista del romanzo, Adrian Leverkühn, venderà l’anima al diavolo in cambio dell’immortalità della sua arte, la musica, la più diabolica delle arti. Il protagonista, compositore musicale, segue una vita scarna di avvenimenti degni di nota ma, dopo l’incontro col diavolo con il quale stringe il terribile patto, riceverà una fama immensa ma la sua vita continuerà ad essere arida e contrassegnata da una solitudine delirante.

De Capitani lega il suo nome al Teatro dell’Elfo di Milano, è stato protagonista in oltre una dozzina di spettacoli diretti da Gabriele Salvatores, tra i quali Pinocchio Bazaar, Satyricon, Sogno di una notte d’estate. A partire dagli anni Ottanta inizia a firmare le prime regie, nel 1985 vince il Premio IDI a Taormina. Nell’estate ‘90 alle Orestiadi di Gibellina mette in scena La sposa di Messina di Schiller, testo mai rappresentato in Italia. Negli anni successivi si distingue ancora per la scelta di testi e autori scomodi e poco rappresentati sulle nostre scene (Brad Fraser, Steven Berkoff, Copi, Pasolini, Camus, Fassbinder).

Importanti anche i suoi impegni come attore; di recente ha interpretato un ruolo di rilievo nel film di Nanni Moretti, Il Caimano.
Ingresso libero.