Si è chiusa con il patteggiamento di una pena di due anni, sospesa, la vicenda del Vicebrigadiere di 39 anni in forze alla Compagnia di Sassuolo che lo scorso giugno era stato arrestato con le accuse di violenza sessuale aggravata su minori e atti osceni.

Il vicebrigadiere era stato arrestato nel giugno dell’anno scorso nella sua abitazione di Casalgrande nel reggiano in esecuzione di un ordine di custodia cautelare. Le accuse erano di violenza sessuale aggravata su minori e atti osceni in luogo pubblico avvenuti nella primavera dello scorso anno, il tutto era nato dalla denuncia della madre di una dodicenne.
L’uomo era stato identificato dopo una lunga indagine della polizia, dopo l’arresto, era stato sentito e successivamente sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Casalgrande.
Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio del 2006 la madre di una 12enne sassolese si recò al commissariato per denunciare le violenza subìta dalla figlia che ha poi riconosciuto il carabiniere. Secondo le accuse il militare in borghese aveva seguito la bambina per strada, l’aveva fermata e costretta ad entrare nell’androne di un palazzo dove si sarebbe abbassato i pantaloni.
La bimba, terrorizzata, si è divincolata e ha gridato forte facendo fuggire l’uomo su un fuoristrada parcheggiato poco lontano di cui la bimba si è annotata alcuni numeri della targa dano il via alle indagini.
Il carabiniere era stato sospettato anche di altri episodi ai danni di due bambine di 11 e 13 anni e per un fatto che ha riguardato altre due ragazzine, davanti alle quali, in un parco pubblico cittadino, si sarebbe calato i pantaloni.