L’approvazione del Piano Regolatore è un iter lungo e complesso e a Sassuolo in particolare lo studio è in corso da 11 anni e l’ultimo piano approvato risale a 20 anni fa, un progetto in dirittura d’arrivo che è sotto la lente della Provincia, ma che potrebbe essere stoppato dall’iniziativa delle minoranze.


Sulla base del lavoro certosino della consigliera comunale di Forza Italia Claudia Severi, che ha preso in esame i documenti presentati ai consiglieri per l’approvazione nei mesi scorsi e il documento consegnato dal Comune alla Provincia per le osservazioni, sono emerse una cinquantina di differenze.

“Sono due documenti che presentano parecchi punti discrepanti, si stratta sia di elementi di forma che sostanziali, ne abbiamo riscontrati decine e chiediamo che il Prefetto intervenga per accertare i nostri dubbi”.
“Ci sono delle grossolanerie lampanti – secondo il Consigliere di An Luca Caselli – e se fosse verificato che sono state consapevoli per i cittadini che hanno presentato modifiche e non le hanno ottenute si apre la possibilità del ricorso al Tar”.

Ciò che deve essere quindi accertato è se il Consiglio abbia effettivamente votato il documento inviato alla Provincia e solo i Consiglieri della minoranza abbiano visionato un altro testo, oppure se il documento votato sia stato poi modificato.


In particolare i consiglieri sottolineano il forte dato politico sostenendo che nel caso in cui ci sia la conferma della gravità di queste discrepanze il Sindaco Graziano Pattuzzi dovrebbe dimettersi perché, secondo Caselli, “gli errori non possono ricadere solo sui tecnici che hanno redatto il documento, questo è l’unico elemento che tiene ancora insieme la maggioranza e se è viziato in questo modo devono prenderne atto e tornare dagli elettori”.


Pur sottolinenando che in alcuni casi si può trattare di correzioni di errori materiali, che configurerebbero comunque la scarsa attenzione dei tecnici che vi hanno lavorato, Claudia Severi punta il dito contro alcune differenze di contenuto:
“Nell’articolo 71 è stato modificato il procedimento degli interventi nelle aree di valore naturale ed ambientale con l’introduzione del passaggio in commissione che nel testo ricevuto non c’era”.
Documenti alla mano si nota poi che nell’articolo 88 è stata eliminata la parte dell’articolo che vietava l’installazione di attività logistiche legate all’autotrasporto nelle zone di protezione a tutela delle risorse idriche sotterranee dove potrebbero quindi sorgere i tanto discussi “transit point”.


L’esposto è stato presentato ieri e secondo i termini di legge dovrebbe arrivare una risposta entro 30 giorni e se lo riterrà necessario il Prefetto, Giuseppe Ferorelli, potrebbe nominare un “commissario ad acta” che assicuri la pienezza delle funzioni del consiglio comunale.


“Non si può aspettare ancora – conclude Ugo Liberi capogruppo Fi a Sassuolo – perché in questo momento siamo nel periodo di salvaguardia in cui valgono sia il vecchio documento che il nuovo ma nei casi controversi si applica la norma più restrittiva. E’ un momento in cui si muove solo chi è costretto con conseguenti ripercussioni sullo sviluppo della città”.