Dal 1 giugno il Servizio sanitario regionale garantisce, presso le infermerie degli istituti penitenziari, l’assistenza medica specialistica ai detenuti. Gli operatori del Servizio sanitario regionale entrano dunque nelle carceri dell´Emilia-Romagna con un piano di presenze adeguato ad affrontare i bisogni della popolazione detenuta: circa 3.000 persone, di cui il 7-8% con rilevanti problemi di salute (soprattutto tossicodipendenza, problemi psichiatrici e malattie infettive).


L’accordo tra Ministero della Giustizia e Regione Emilia-Romagna viene formalizzato dal protocollo d´intesa, siglato dal capo dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria Ettore Ferrara e dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, e dall´accordo attuativo firmato oggi dal provveditore regionale alle carceri Nello Cesari e dall´assessore regionale alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni.
Con queste intese l´Emilia-Romagna, prima in Italia, dopo l´assistenza farmaceutica, l´intervento sulle tossicodipendenze e la vigilanza sull´igiene pubblica già garantite dal 2003, assume anche l´assistenza medica specialistica a carico e nella piena responsabilità del Servizio sanitario regionale.
Per le patologie a più grande diffusione tra la popolazione detenuta – patologie infettive (in particolare epatite e Aids) e psichiatriche – l´assistenza specialistica è garantita in tutti gli istituti di pena dell´Emilia-Romagna. Nelle carceri di più grosse dimensioni – Bologna, Modena, Parma – sono invece concentrati gli interventi specialisti relativi a problemi “più rari”: prestazioni di ginecologia, dermatologia, oculistica, otorino, cardiologia. L´accordo non riguarda le prestazioni di odontoiatria, per le quali sono in corso verifiche sulla sicurezza delle strumentazioni e sui livelli di assistenza da garantire, e l´assistenza nell´Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia in quanto si è in attesa di un progetto di ridefinizione di questo settore su base nazionale.

I numeri dell’Assistenza specialistica nelle carceri
Complessivamente i servizi specialistici delle Aziende Usl dell´Emilia-Romagna rendono disponibili 800 ore mensili di attività professionale medico-specialistica con un impegno economico a carico del Fondo sanitario regionale, per il periodo giugno/dicembre 2007, pari a 500 mila euro, che si aggiungono a 1 milione e 200mila euro stanziati, per tutto il 2007, per l´assistenza farmaceutica. La collaborazione del Servizio sanitario consentirà all´Amministrazione penitenziaria di concentrare le proprie risorse sui servizi di base, garantendo la continuità assistenziale sulle 24 ore nelle sedi carcerarie con un consistente numero di detenuti.
La gestione delle cartelle sanitarie informatizzate, già in uso per gli assistiti carcerati, contribuisce inoltre alla realizzazione di un sistema informativo sull´assistenza in carcere che la Regione sosterrà con un contributo di 40mila euro, e che permetterà di monitorare gli interventi e la loro efficacia.
Questi accordi segnano un profondo cambiamento, considerato essenziale sia dall´Amministrazione penitenziaria che dalla Regione a garanzia di una maggiore equità nel diritto alla salute tra tutta la popolazione. Agli accordi siglati, previsti dalla delibera della Giunta regionale n. 746 del 21 maggio scorso, si è arrivati dopo il lavoro di un gruppo tecnico-scientifico, cui hanno partecipato operatori del Servizio sanitario regionale e dell´Amministrazione penitenziaria, che ha analizzato i bisogni della popolazione detenuta e le modalità operative per farvi fronte.