Sciopero nazionale di 8 ore domani, venerdì 6 luglio, delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i settori artigiani (esclusa edilizia) proclamato da Cgil, Cisl e Uil a sostegno del rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. In Emilia Romagna è prevista una manifestazione regionale a Bologna, in piazza Aldo Moro (davanti alla sede Cna) alle ore 10.30, con l’intervento di rappresentanti sindacali nazionali.

Dai vari territori della regione sono organizzati 18 pullman. Una delegazione sindacale sarà ricevuta dall’assessore regionale Paola Manzini, alla quale saranno presentate le ragioni della protesta.
Il settore dell’artigianato a livello nazionale occupa un milione e 600 mila addetti, di cui 180.000 in Emilia Romagna: una risorsa importante per l’economia regionale e del paese, che andrebbe valorizzata e rispettata, a partire dal diritto al rinnovo del contratto di lavoro. Invece le associazioni artigiane (Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai) non sono disponibili: da otto anni non si rinnovano i contratti nella parte normativa (malattia, orari, maternità, ecc), mentre sulla parte salariale si sono avuti due adeguamenti ma da due anni si sollecita un aumento che recuperi il potere d’acquisto, mentre le buste paga sono ferme e sono molto più leggere di quelle dell’industria.

Cgil, Cisl, Uil hanno dunque deciso di promuovere un’iniziativa di sciopero generale dopo ormai un anno di confronto, che ha registrato solo continui rinvii senza risposte alle richieste dei sindacati. Le categorie dei meccanici, tessili, chimici, alimentaristi, lavorazione legno e lapidei, acconciatori e imprese di pulizie si mobilitano insieme per respingere le rigidità delle associazioni artigiane e rivendicare diritti sacrosanti.
In Emilia Romagna c’è una ragione di protesta in più: le associazioni artigiane bloccano infatti anche i contratti integrativi regionali, tanto che anche i dipendenti artigiani del settore grafici e cartai (nel quale è già stato siglato l’accordo nazionale) parteciperanno alla giornata di mobilitazione regionale. Le trattative sono lunghe e complesse in quanto siamo ancora distanti sia sugli aspetti normativi che sulla parte economica.