Sindacati e lavoratori modenesi sollecitano la ripresa in tempi brevi del negoziato tra Governo e Sindacati su welfare e riforma delle pensioni, e
chiedono con forza che il Governo si presenti al tavolo con una proposta coerente che preveda il superamento dello “scalone” della Legge Maroni.


Oltre ai Sindacati provinciali dei Pensionati Spi/Cgil, Fnp/Cisl e Uilp/Uil, trentuno RSU (Rappresentanze sindacali unitarie) di aziende modenesi hanno inviato in queste ore – e altre prese di posizione sono attese nelle prossime ore – lettere di sollecitazione per fax e email al Presidente del Consiglio Prodi affinché si superi lo stallo della
trattativa e si trovi presto un accordo su tutte le proposte avanzate unitariamente da Cgil, Cisl e Uil.
Le RS appartengono a diverse aziende modenesi dei settori dell’agrolimentare come Toschi, Agra, Inalca, Civ & Civ, Grandi Salumifici
Italiani e Suincom, del tessile come Emiliana Service, Giesse, Simint, Baroni, Tessilgraf, Effepi, Maglificio Fontana e l’azienda Dondi, del
settore cartotecnico come Panini, Arbe, Poligrafico Artioli, Edis, Cooptip, Coop Cartai, Csg, Albertazzi e Ondulati Panaro, delle comunicazioni come Telecom, Sat.Com. e Poste Italiane, a cui si aggiungono le RSU della Fondazione Teatro Comunale di Modena, della Fondazione Emilia-Romagna Teatro e dell’Ater e le RSU di Emilceramica e Kerakoll.

Le RSU e i delegati aziendali riconoscono che sinora il negoziato con il Governo ha prodotto risultati positivi per quanto riguarda l’incremento
delle pensioni più basse per oltre 2 milioni di pensionati, e gli stanziamenti aggiuntivi per aumentare le tutele dei giovani lavoratori e le
maggiori risorse per la ricerca, la formazione e lo sviluppo.
Resta però ancora aperta la situazione che riguarda il superamento dello “scalone” della Legge Maroni che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2008.
In assenza di un accordo con le Organizzazioni Sindacali e di una nuova Legge da approvare in Parlamento che lo recepisca, migliaia di lavoratori
dal 1° gennaio 2008 saranno costretti a lavorare come minimo 3 anni in più, visto che l’età per maturare il diritto alla pensione d’anzianità sarà
elevata dai 57 ai 60 anni e successivamente fino a 62.
Le RSU modenesi chiedono dunque che si giunga in tempi brevi ad un accordo con il Governo per il superamento dello “scalone” e che contenga misure
adeguate a tutelare e migliorare le condizioni di reddito e di vita di lavoratori e pensionati. Molte RSU chiedono anche con forza che l’eventuale
accordo sia sottoposto al successivo giudizio di lavoratori e pensionati tramite referendum.