Dal 14 al 17 luglio, la centralina di San Lazzaro ha registrato, per quanto riguarda l’ozono, il superamento del livello di attenzione quattro volte consecutive, mantenendosi ieri alle 18 alla quota di 213 microgrammi per metro cubo d’aria. Il ciclo di monitoraggio della qualità dell’aria aveva evidenziato l’aumento della sostanza inquinante una prima volta il 14 luglio, con 183 microgrammi di ozono per metro cubo alle ore 18; alle ore 13 del giorno successivo la concentrazione di inquinante era a 188 microgrammi, mentre alle 18 del giorno 16 il livello aveva raggiunto i 214 microgrammi.


Il superamento della cosiddetta soglia di attenzione e informazione (180 microgrammi per metro cubo) dell’ozono è favorito dalle attuali condizioni di caldo e afa hanno determinato l’innalzamento delle concentrazioni dell’inquinante a Reggio, come in altri centri urbani della Pianura padana.



Elevate concentrazioni di ozono in atmosfera possono essere responsabili di irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, di attacchi di tosse e di un senso di pressione sul torace, che si manifestano o si accentuano durante gli sforzi fisici. I sintomi di malessere sono passeggeri e cessano normalmente quando i livelli di ozono diminuiscono.



Sono previsti nuovi superamenti dei limiti di attenzione nei prossimi giorni. L’assessorato Ambiente del Comune di Reggio invita a osservare alcuni consigli di carattere igienico-sanitario:



a) ridurre, soprattutto per i soggetti a maggiore rischio (anziani, bambini, persone con malattie respiratorie), la permanenza all’esterno nei periodi di massima insolazione giornaliera, compresa, fra le 12 e le 17, quando l’ozono raggiunge concentrazioni più elevate;

b) evitare l’attività fisica all’aperto durante le ore di massima insolazione, in quanto l’impegno muscolare provoca una maggior ventilazione polmonare con conseguente maggior assorbimento degli inquinanti;

c) è opportuno inoltre curare un’adeguata idratazione (bere, evitando bevande zuccherate) e alimentazione (maggior consumo di frutta e verdura).



Si invita inoltre la popolazione a:

1) limitare l’uso delle autovetture private;

2) ricorrere, quando possibile, all’utilizzo dei mezzi di pubblico trasporto.