Salvo sorprese dell’ultimo minuto nella seduta di questa sera il Consiglio Comunale di Sassuolo approverà il PSC, grazie all’appoggio di Giovanardi e Cardone del Gruppo Misto, che vede concludersi un iter iniziato nel lontano 1996; molte le novità contenute nel documento iniziando dalla creazione di un centro commerciale che sorgerà nell’area ex Cisa-Cerdisa posta al confine tra i Comuni di Fiorano e Sassuolo nel quartiere Braida.


Non è ancora ufficiale ma secondo quanto riferito dal Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi ad aggiudicarsi la gestione della nuova area commerciale di ben 11mila metri quadrati è stata Coop Estense che chiudendo due punti vendita, quello di via Mezzavia a Braida e quello di via Goito in centro, potrà approfittare di una legge regionale che concede ulteriori 1.500 metri quadrati di commerciale. Gli abitanti del centro possono comunque stare tranquilli perché l’amministrazione ha già caldeggiato la riapertura di un supermercato, forse da parte della stessa Coop ma ovviamente il bando sarà aperto a tutti, come lo era la trattativa per la gestione del nuovo centro commerciale a cui sembra abbiano preso parte anche Panorama ed Esselunga. Dormiranno invece sonno meno tranquilli gli abitanti di Braida e chi vive o lavora nel palazzo dove ora sorge la Coop Mezzavia, proprio di fronte ai famigerati palazzoni di via Circonvallazione, covo di spacciatori ed extracomunitari irregolari.

La chiusura del supermercato porterà infatti ad una minore presenza positiva sul territorio perché nonostante lo spostamento sia di poche centinaia di metri è probabile che porti ad un ulteriore degrado del piazzale antistante. Secondo il vice sindaco Ferruccio Giovannelli, che ammette con riserva questa possibilità, ad arginare un possibile ulteriore degrado saranno i diritti accessori che consentono la riqualificazione inseriti appunto nel Psc che riguardano Braida, Quattroponti ed anche Borgo Venezia.
“Il PSC adottato – afferma il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi – risponde al mandato ed agli obiettivi che ci si era dati, l’iter è stato lungo ma non è stato tempo perso perché le modifiche in corso d’opera lo hanno migliorato. Lo prova il fatto che sia stato approvato dalla maggioranza che ci sostiene e dall’adesione di consiglieri che non fanno parte della maggioranza dei 16”. “L’idea di città che sostiene tutte le scelte del Piano – aggiunge il Vice Sindaco con delega all’Urbanistica Ferruccio Giovanelli – è quella di un forte investimento sulla riqualificazione della struttura urbana esistente, sul rafforzamento dei poli dell’identità storico-culturale e socioeconomica, sulla qualificazione dell’offerta ambientale e di servizi e sull’integrazione della città con il territorio”.



Per quanto riguarda la riqualificazione, il PSC non prevede aree di espansione, tutte le scelte urbanistiche sono finalizzate alla riqualificazione urbana, attraverso 18 vasti ambiti di
intervento: uno di interesse sovra comunale, ovvero l’area dell’Ex Cisa Cerdisa, cinque di riqualificazione diffusa e recupero urbano, tra cui Braida, il quartiere artigianale di Via Radici in Piano e l’area di Quattroponti, nove di trasformazione urbanistica, come la zona dell’ex Ragno, della Marazzi e di Mezzavia, e tre di riqualificazione ambientale, vale a dire Montegibbio, Via Emilia Romagna e Vallurbana. Sul fronte abitativo sono in arrivo 2600 nuovi alloggi di cui un 10% di edilizia pubblica ed un 20% di edilizia agevolata, “il tutto – sottolinea Giovannelli – con l’introduzione di nuove norme per la costruzione che porteranno all’abbattimento del 50% dell’impiego energetico, anche grazie all’uso di prodotti innovativi delle aziende sassolesi, come la biocalce”.


Sono previsti anche nuovi insediamenti produttivi per un totale di 204mila metri quadrati che insistono soprattutto nella zona nord, l’unica che ancora consente uno sviluppo, con particolare attenzione allo spostamento di ditte di logistica che ora insistono su zone residenziali, come la Gazzotti Trasporti e la Gatti. Infine c’è anche attenzione alla Bretella Campogalliano-Sassuolo, il PSC contiene infatti le norme per la delocalizzazione delle case interessate dai lavori, il Comune ritiene l’infrastruttura indispensabile e strategica anche se Giovannelli ammette che la sua realizzazione è tutta in salita.