A seguito dell’ennesima e triste vicenda riguardante il suicidio del ventitreenne tunisino avvenuto lunedì scorso, nonché del grave episodio di questa notte che ha visto il divampare di un grave incendio presso il C.P.T.A. di Modena, la Consap ritiene opportuno e doveroso che siano chiariti in maniera definitiva tempi e modi con cui verranno affrontati i tanti problemi che riguardano la gestione della struttura summenzionata.

Da mesi infatti, siamo in attesa dei correttivi richiesti e discussi già nell’agosto scorso anche col Vice Prefetto Vicario Dott. Ventura, durante un incontro fortemente voluto dalla Consap per ribadire le tante preoccupazioni espresse a questa o.s. dal personale impiegato nella vigilanza del Centro di Accoglienza e per chiedere adeguati correttivi.
In quell’occasione, oltre a ribadire la necessità di riportare l’organico delle squadre della Polizia di Stato impiegate nei servizi di vigilanza allo standard minimo di sicurezza, venivano richieste diverse modifiche strutturali ed una rivisitazione delle disposizioni di vigilanza.
Sia chiaro che siamo ben consci che le modifiche da noi richieste, oltre che l’adeguamento degli organici delle squadre di vigilanza, non avrebbero in alcun modo potuto evitare la tragedia summenzionata sulla quale non si può e non si dovrebbe speculare, ma siamo fermamente convinti che l’insieme delle problematiche che riguardano il C.P.T.A. siano da troppo tempo rimaste senza risposta.
Questi episodi, aggiunti a tanti altri che magari non sono balzati agli onori della cronaca, dimostrano ancora una volta che il C.P.T.A. è una sorta di polveriera dove i nostri colleghi rischiano troppo anche a causa di scelte e decisioni locali: noi puntiamo il dito ancora una volta sulla necessità di avere ogni turno un numero di poliziotti almeno pari a quello dei Carabinieri attualmente impiegati nel medesimo servizio, ovvero nove compreso il Sottufficiale e non cinque od al massimo sei, per giunta senza Sovrintendente nel turno, perché risolvendo questo problema, se ne risolverebbero di riflesso tanti altri non meno importanti.
A tal proposito, il Dottor Ventura ci riferì, confermandolo in seguito anche per iscritto, di aver ricevuto rassicurazioni da parte del Questore Graziano che a partire dai primi di settembre il numero degli operatori di Polizia di Stato impiegati al C.P.T.A. sarebbe aumentato sensibilmente.
A distanza di quasi un mese purtroppo, la Consap deve rilevare che quanto richiesto è stato disatteso a danno del personale summenzionato, che si trova a dover operare in condizione di difficoltà in una struttura delicata, che richiederebbe maggiore attenzione anche dal punto di vista della sicurezza.
Così come richiederebbe maggiore attenzione anche l’aspetto legato ai servizi di identificazione, di accompagnamento alla frontiera e di espulsione degli ospiti del C.P.T.A. locale, su cui recentemente vi è stato un intervento per noi assai discutibile, facendo quasi pensare che i soli tre dipendenti presenti al Settore Espulsioni non stessero facendo il massimo per supportare i colleghi impiegati nei servizi di controllo del territorio.

Certo, ognuno può avere le proprie opinioni, ma riteniamo che anche questo aspetto, che potrebbe esser visto come disgiunto rispetto ai servizi di vigilanza di fatto non lo sia per niente, meriterebbe veramente una profonda riflessione.
Stiamo chiaramente parlando di un C.P.T.A. nato sulla carta per servire solamente il territorio modenese, ma che di fatto viene gestito direttamente dal Ministero dell’Interno e per tale motivo viene utilizzato da tutte le province d’Italia senza distinzione, finendo col diventare l’ennesimo peso caricato sulle spalle dei poliziotti modenesi, già costretti ad operare in forte difficoltà.
E così da ormai sei anni i soli tre dipendenti presenti del Settore Espulsioni si trovano di fatto nella condizione di dover affrontare il problema dell’identificazione, dell’accompagnamento alle frontiere e delle espulsioni, per gli Uffici di Polizia di tutta Italia, per i clandestini accompagnati dalla Squadra Volante e dai Carabinieri e Polizia Municipale di tutta la provincia, garantendo tra l’altro la copertura dell’Ufficio dalle 08.00 alle 20.00.
Di questo problema però il Questore Graziano, così come i precedenti Questori, a memoria di chi scrive non sembra mai essersene occupato, perché da sempre l’unica cosa che sembra contare all’Immigrazione è il rilasciare i premessi di soggiorno, per una serie di motivi che tutti ben comprendiamo (!).
La Consap ritiene che anche i colleghi impiegati nella vigilanza del C.P.T.A. e nel Settore Espulsioni meriterebbero di poter lavorare con maggior sicurezza e tranquillità sia per non rischiare gratuitamente ma anche per evitare facili speculazioni che gettano ombre sull’operato di alcuni.
La Consap modenese ha già formulato da mesi a Questura e Prefettura una serie di richieste, suggerimenti e consigli seguendo non la strada del comunicato stampa ma quella del confronto interno, ma di fronte a silenzi e a manovre di aggiramento, non ci resta che relazionare dettagliatamente sulle carenze organizzative e strutturali per intervenire attraverso il Ministero e far capire all’opinione pubblica la portata dei problemi segnalati.
Per questo motivo, riteniamo doveroso ribadire che le tante problematiche collegate alla gestione dei diversi servizi generati dalla presenza di un C.P.T.A. anomalo come quello di Modena debbano essere affrontate con coraggio una volta per tutte.

(Michele Goldoni, Segretario Generale Prov.le Consap)