Il suicidio di due giovani immigrati avvenuto recentemente all’interno del CPT di Modena non può che suscitare grave preoccupazione e una profonda indignazione. Episodi di questa gravità ancora una volta ci consegnano una realtà dei CPT in cui ripetutamente si susseguono disagi, rivolte e atti di autolesionismo.

La Cgil dell’Emilia Romagna da sempre si è battuta per la chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea dove gli immigrati vivono in una condizione di costrizione e privazione dei diritti fondamentali delle persone.
Ribadiamo pertanto la necessità di dare attuazione in tempi brevi al disegno di Legge Amato-Ferrero affinché si possano favorire canali di ingresso dei flussi migratori legali e regolari.
Al tempo stesso per affrontare le politiche dell’immigrazione in un’ottica di accoglienza e integrazione, occorre da subito far diventare i Cpt strutture di accoglienza in cui garantire agli immigrati una assistenza dignitosa e rispettosa dei diritti.
Sollecitiamo inoltre la Regione Emilia Romagna ad intraprendere in raccordo con le Prefetture, una attività di monitoraggio, analisi e osservazione nelle realtà dei Cpt dell’Emilia Romagna, così come previsto dalla Legge Regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri.

Coordinamento Regionale Immigrazione
CGIL Emilia Romagna