Di fronte alle posizioni molto distanti e negative espresse dalle controparti imprenditoriali, e in particolare da Federmeccanica, nel negoziato sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, Fi, Fiom, Uilm nazionali hanno messo in atto le prime forme di lotta: dal 15
ottobre blocco di tutte le prestazioni di straordinario e di flessibilità e un pacchetto di 8 ore di sciopero da articolarsi entro il 30 ottobre.


Anche nelle aziende metalmeccaniche modenesi sono in corso in questi giorni centinaia di assemblee informative nelle diverse realtà aziendali della provincia e le prime ore di sciopero (del pacchetto complessivo di 8 ore)
proclamate da RSU e Organizzazioni Sindacali che stanno già riscontrando un’alta adesione e partecipazione da parte di lavoratori e lavoratrici.
Le iniziative di mobilitazione culmineranno martedì 30 ottobre con lo sciopero nazionale di 4 ore la mattina e presidi dalle ore 8 alle 12
davanti a numerosi stabilimenti modenesi, fra cui, a Modena città i 2 stabilimenti Case New Holland (via Pico e via delle Nazioni) e in via
Emilia Ovest davanti a importanti realtà come Rossi Motoriduttori, Caprari, Salami, Tetrapak; a Carpi allo stabilimento Angelo Po e nella zona industriale di Limidi sulla statale Carpi/Ravarino; allo stabilimento Crown di Spilamberto (via Ghiarole 32), all’Ansa Marmitte di San Felice (via Genova 2), alla Terim di Baggiovara (vai Giardini 1420) e alla Tellure Rota di Formigine (via Quattro Passi 15), alla Glem Gas di San Cesario (via Modenese) e alla Italtractor Operation Spa di Fanano (via Fondovalle 301).

Le iniziative di lotta e gli scioperi sono una risposta all’intransigenza di tutte le controparti imprenditoriali, Confapi, Cooperative e in
particolare di Federmeccanica, che con le sue risposte ha rasentato la provocazione, mettendo in discussione le nostre rivendicazioni. Nel merito:
Federmeccanica si è detta indisponibile ad affrontare il mercato del lavoro, senza prima vedere la legge che deriverà dall’approvazione in Parlamento dell’Accordo del 23 luglio scorso. Pertanto non accetta di affrontare le proposte sindacali relative alle stabilizzazioni dei rapporti di lavoro precari e sulle percentuali massime (15% è la proposta del sindacato) di assunzioni a tempo determinato e/o ex interinali rispetto al totale degli
assunti in azienda.

Riproponendo lo schema del precedente biennio, pretende mano libera nella gestione dell’orario di lavoro, senza confronto e accordo con la RSU.
Chiede di aumentare le ore di straordinario comandato e vorrebbe ridurre l’attuale disponibilità dei lavoratori in tema di permessi individuali, di
fatto chiedono un aumento dell’ orario di lavoro.

Sull’inquadramento, Federmeccanica si è dimostrata poco propensa ad accettare le variazioni proposte dal sindacato pur riconoscendo la vetustà dell’attuale sistema. Inoltre pretende la variazione delle retribuzioni dei lavoratori in base alla “mansione” svolta, con conseguente riduzione quando la mansione sia inferiore alla qualifica raggiunta.

Sul salario, non ha ancora avanzato una proposta precisa rispetto ai 117 euro al 5° livello (101 euro al 3° livello) richiesti dal sindacato, ma
facendo riferimento al tasso di inflazione dell’Accordo del 1993 si intuisce che la disponibilità è di poco superiore ai 60 euro al 5° livello, nonostante i precedenti CCNL siano stati tutti firmati con importi superiori a quanto previsto dall’accordo del 23/7/93.

PerFiom, Fiom e Uim le proposte di Federmeccanica sono irricevibili e rappresentano un ennesimo attacco al CCNL e al sistema di relazioni sindacali, pertanto mentre il negoziato sul contratto prosegue – è previsto un nuovo incontro a Roma con Federmeccanica il 25 ottobre – Fim Fiom e Uilm di Modena invitano tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore
metalmeccanico a sostenere la trattativa con le prime iniziative di mobilitazione, partecipando alle assemblee e allo sciopero e ai presidi del
prossimo 30 ottobre.