Da buon modenese, anche se non appassionato di motori, domenica sera ero davanti alla televisione a tifare Ferrari. Ho gioito per la bella partenza delle rosse e stentavo a credere ai miei occhi quando Hamilton girava al rallentatore per il circuito brasilero, quasi preso dalla sindrome dell’autovelox.


Insomma, per dirla con un detto milanese “S.Giuan fa veder l’ingan…”, e quindi: giusto l’imprevedibile ed emozionante epilogo di una complicata
stagione.
Più tardi, vedendo i festeggiamenti, ho razionalizzato quanto sia legata al nostro territorio questa grande azienda e quanto siano legati ad essa i propri dipendenti.
Ieri, leggendo i giornali ne ho avuto un’ulteriore conferma; cori fuori dai cancelli e mille altre manifestazioni di affetto sincero nei confronti di
staff e piloti.

Perché dunque rivolgersi agli organi d’informazione con tali ovvietà?
Perché i dipendenti, o meglio i lavoratori, non sono tutti uguali.
Tra i lavoratori che festeggiavano e che facevano i cori c’erano sicuramente anche i lavoratori somministrati o interinali che, questo premio, come del resto gli altri, non lo vedranno. O meglio, non lo vedranno tutti o lo vedranno solo in parte.
Lavoratori che lavorano da tempo (anche due anni) accanto ai lavoratori Ferrari, condividendone gioie e dolori, ma non percependo, a differenza di
quanto stabilisce la legge, un eguale trattamento economico.
Sono in ballo da tempo questioni ancora irrisolte legate al pagamento dell’ordinario premio di risultato del 2005/2006. Circa 30 lavoratori di
una nota agenzia di somministrazione di lavoro hanno percepito solo parzialmente questo premio e, a tutt’oggi, agenzia e Ferrari si rimpallano
la responsabilità del mancato pagamento, con il risultato che a questi lavoratori in media mancano circa 500 euro dal 2006 !!!
Stiamo discutendo da circa un anno sulle modalità di erogazione dei premi e, nonostante sia tutto scritto nero su bianco, ci sono lavoratori che da
due anni non si vedono pagati i premi di risultato ordinari dei rispettivi anni, perché la società sostiene che gli stessi debbano essere pagati a
fine missione. Naturalmente il ruolo delle agenzie interessate è molto marginale in quanto non se la sentono di muovere un dito senza
l’autorizzazione di Ferrari, nonostante siano state ripetutamente richiamate e diffidate dall’attenersi a tale ed ingiustificato atto
arbitrario.
Quanto detto vale, non solo per l’ordinaria amministrazione, infatti anche per i premi erogati per il 60° anniversario della società, ai lavoratori
somministrati nulla è toccato nonostante il loro uguale impegno sul posto di lavoro.

La speranza dunque è che stavolta si festeggi un risultato meraviglioso ed importante insieme a “tutti” i lavoratori evitando discriminazioni tra gli
stessi. Festeggiando una vittoria figlia dell’abnegazione e del lavoro di una squadra, squadra di cui fanno parte “tutti” i lavoratori e non solo i dipendenti Ferrari. Si dovrebbe cogliere questa occasione per festeggiare insieme ad un importante risultato sportivo anche la vittoria della eguale dignità tra i lavoratori della Ferrari.br>
Di nuovo complimenti per la grande gioia regalata con la speranza che ….

Claudio Argilli, NIdiL/Cgil Modena