Un appello per la crisi idrica che potrebbe danneggiare il comprensorio del Parmigiano Reggiano è stato lanciato da Unione bonifiche. Il presidente, Emilio Bertolini, ha segnalato che tra Reggio Emilia e Parma, il torrente Enza ha soddisfatto solo dal 10 al 30% della domanda. A rischio ci sono i prati stabili e, ha spiegato Bertolini, il foraggio che permette la produzione del formaggio simbolo del Made in Italy nel mondo.


Emilio Bertolini racconta di un anno dove il sistema ha retto. Il Po, fonte principale di approvvigionamento, ”ha tenuto” grazie al piano di risparmio adottato a maggio in cabina di regia (gestori di elettricità, laghi alpini, bonifiche delle quattro regioni padane e Protezione civile) per garantire una portata di 300 metri cubi di acqua al secondo. Si è risparmiato l’8% dei prelievi.
L’impegno dei consorzi ha fatto il resto, con una migliore gestione dell’acqua e politiche di risparmio, si sono prelevati 450-460 mln di metri cubi contro i 570 preventivati (-15%).
L’emergenza, ha spiegato Bertolini, dimostra l’efficacia di una ”unica mente” per il governo del Po. Per questo l’Uber chiede una unica Autorità di Governo del distretto.

Ma per effetto di stagioni sempre più calde e meno piovose, una nuova emergenza è alle porte. Da novembre 2006 a oggi c’è un deficit di piovosità nella pianura occidentale di 200-250 mm, fino a 400 in montagna. Assente la neve. Manca il 25-30% dell’acqua e si intaccano le riserve.