Un successo superiore ad ogni attesa per il gran numero di visitatori, il volume delle vendite ed il tenore della comunicazione mediatica: questo il bilancio di Alimentarti, il 2° Salone dell’agroalimentare artigiano e cooperativo di qualità, che ha chiuso i battenti domenica 11 novembre al quartiere fieristico di Bologna, registrando un’affluenza record di oltre 60.000 visitatori.

È stata una “quattro giorni” vivace e ricca di convegni, degustazioni e spettacoli che ha richiamato l’attenzione e l’apprezzamento delle istituzioni, del mondo politico-economico, degli amanti dell’enogastronomia per il valore delle presenze e l’originalità delle proposte.
La rassegna ha registrato visite di rilievo, come quelle di Paolo De Castro, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Flavio Delbono, Vicepresidente della Regione Emilia Romagna, e Duccio Campagnoli, Assessore alle Attività Produttive e allo Sviluppo Economico della Regione Emilia Romagna, che hanno espresso giudizi lusinghieri sulla manifestazione e sulla qualità dei prodotti alimentari in mostra.
Catalizzando l’attenzione sulle specificità delle produzioni agroalimentari tipiche e sulle peculiarità dei comparti cooperativo ed artigiano – in termini di qualità delle produzioni, etica delle pratiche produttive, controllo sulle filiere, professionalità e maestria artigiana nell’utilizzo delle materie prime – il salone Alimentarti si è chiuso con un bilancio estremamente positivo, essendo riuscito a comunicare e far apprezzare al grande pubblico i valori distintivi del sistema artigiano e cooperativo.
La soddisfazione delle quasi 500 aziende espositrici trova riscontro nell’interesse che i visitatori hanno dimostrato nei confronti dei prodotti agroalimentari delle aziende cooperative che fanno capo a Confcooperative e delle preparazioni di alta cucina presentate dalle aziende artigiane di Confartigianato, apprezzate nel corso di una manifestazione che ha raggiunto l’obiettivo di far riscoprire, in un clima festoso, i sapori più veri e tipici della tradizione alimentare del nostro Paese, come testimonia anche il consistente volume di vendite dirette raggiunto dalle aziende espositrici.
L’incessante attività dei Laboratori del Gusto (pasta fresca, carne, pasticceria, gelato e cioccolato), le numerose degustazioni dell’Area del Gusto e la gara serrata tra le sfogline di varie province impegnate nell’appassionante “Disfida del Tortellino” (vinta meritamente dalla “squadra” di Bologna, così come ha decretato l’autorevole giuria nella quale spiccava la presenza di Giovanni Rana) sono risultati momenti di rilevante comunicazione per far conoscere ancora di più ai consumatori la qualità e tipicità della produzione alimentare artigianale.

“La cooperazione e l’artigianato – sottolineano il presidente regionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, e il presidente regionale di Confartigianato, Giampaolo Palazzi – si riconoscono nei valori della qualità, della sicurezza alimentare, dei controlli di filiera e delle certificazioni, della responsabilità ed etica professionale, in quanto scelte fondamentali di un modo serio di essere imprese, che merita attenzione e visibilità proprio perché ancorato alla tradizione del territorio e alla storia agricola ed alimentare del nostro Paese”.

“Una tradizione che va valorizzata – hanno concluso Gardini e Palazzi – perché esclusiva ed unica, un patrimonio di prodotti tipici, tra cui quelli Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Identificazione Geografica Protetta), Doc (Denominazione di origine controllata) e Igt (Identificazione geografica tipica), fortemente radicati nel nostro Paese, in particolare nella Food Valley dell’Emilia Romagna, terra di assolute eccellenze che ci rappresentano magnificamente in tutto il mondo”.

Incentrato sul tema del cibo e delle sue ritualità, ma soprattutto sulla cronaca quotidiana di una società rurale più povera, ma anche più umana, lo spettacolo di Vito ed Ivano Marescotti (“Emilia e Romagna, fratelli coltelli”) ha miscelato con grande ironia ed un pizzico di nostalgia i fatti e le reminiscenze di due terre, l’Emilia e la Romagna, che si contendono molti primati gastronomici, ma che insieme rappresentano gran parte della migliore cucina italiana.