Pare proprio che la situazione di caos e degrado
in cui versa Piazza XX Settembre a Bologna non
possa mai aver fine. Per un periodo di tempo lo
spazio cittadino su cui si affacciano un grande
albergo, un ristorante, un bar, una scuola, la
sede regionale di Legambiente e la direzione
regionale della pubblica istruzione è stata
interessata da una sorta di Fiera del Libro che
ha ridato alla Piazza un po’ di tregua e alla
Porta Galliera la sua dignità di entrata di gala
della città.

Ma poi si è ritornati, a poche settimane dal Natale, al solito tran tran con l’arrivo di una pista di pattinaggio sul ghiaccio, di un mercatino che invece di pubblicizzare i prodotti locali vende spesso paccottiglia priva di etichetta indicante la
provenienza e la qualità, cui si aggiungono di
volta in volta TIR ambulanti che reclamizzano un
po’ di tutto. Il tutto è dotato di altoparlanti e
microfono ad uso di piazzisti che hanno il dovere
di farsi sentire per poter svolgere il loro
compito di venditori. Peccato che in alcuni
momenti si scateni la guerra a chi si fa sentire
di più. Varie volte i responsabili di Legambiente
hanno chiesto e ottenuto l’intervento dei tecnici
dell’ARPA per la misurazione del rumore
(risultati oltre i limiti di legge) e segnalato
alla Soprintendenza ai beni Architettonici la
necessità di un interessamento anche ai fini del
rispetto della dignità dell’edificio storico. Ne
è scaturito un atto del quartiere “Porto” che ha
definito ambiti e limiti dell’uso della Piazza
che però non è dato conoscere e non pare, al di
là delle assicurazioni, che ci sia l’intenzione
di occuparsi davvero del problema. Lo stesso
Quartiere Porto pare venga informato comunque e
sempre a posteriori.

E così, l’antica e gloriosa
costruzione del Provaglia restaurata meno di 10
anni fa grazie all’interessamento
della Fondazione della Banca del Monte di
Bologna e Ravenna e la Piazza appaiono destinate
al ruolo di discarica con annesso Luna Park per
ogni tipo di reperto umano o commerciale, in mano ai gestori dello spaccio di ogni tipo di droga, ridotte a latrina come buona parte dell’area circostante e/o messa al servizio delle navette del Motor Show come in questi giorni. Per un’area come Via Galliera nota per essere stata il “Canal Grande di Bologna” non c’è male…….

E dire che Legambiente ne aveva fatta più volte la tappa bolognese di Salvalarte, la campagna nazionale dell’associazione patrocinata dal Ministro per i Beni Culturali.