Presentato questa mattina a Sassuolo il Protocollo d’intesa, firmato nei giorni scorsi, che favorisca una elaborazione concordata e condivisa – e quindi più efficace possibile – del Piano strategico del distretto ceramico 2007-2013, importante occasione per sviluppare un disegno politico di medio-lungo termine per il distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia, partendo dalle intese già sottoscritte nell’ambito del Programma speciale d’area del distretto ceramico avviato nel 1999.


“Con la firma del Protocollo d’intesa – hanno spiegato Pierluigi Saccardi e Palma Costi, assessori all’Economia delle Province di Reggio Emilia e Modena – intendiamo raggiungere un obiettivo molto ambizioso, che è quello di definire e realizzare progetti e interventi condivisi, realmente strategici e in grado di intercettare finanziamenti regionali, nazionali e comunitari previsti dalla nuova programmazione dei fondi comunitari e dalle nuove normative nazionali sui distretti produttivi. Il tutto all’interno di un percorso governato a livello locale e su cui le Istituzioni hanno già investito risorse e competenze”.
“I problemi che il distretto ceramico deve affrontare per rafforzare la competitività delle imprese e innalzare la qualità della vita – ha aggiunto Graziano Pattuzzi, sindaco di Sassuolo – richiedono, per la loro complessità, forme di governace sovracomunale. Per questo i Comuni del distretto hanno promosso un percorso di concertazione con le forze economiche e sociali che vedrà tra pochi mesi risultati importanti in termini di progetti e azioni da attivare fin da subito rispetto alla mobilità, alla innovazione, alla formazione e lavoro ed alla riqualificazione del territorio”.
Si tratta di individuare alcune azioni prioritarie per la competitività, l’occupazione e la coesione sociale del distretto rispetto alle quali i diversi attori istituzionali, sociali ed economici potranno orientare nei prossimi anni i propri interventi: mettendo a disposizione risorse proprie, adattando i propri strumenti di programmazione e favorendo l’accesso a programmi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari.

La Provincia di Modena, la Provincia di Reggio Emilia, i Comuni modenesi di Castelvetro Fiorano, Formigine, Maranello e Sassuolo, i Comuni reggiani di Casalgrande, Castellarano, Scandiano, Rubiera e Viano, i sindacati dei lavoratori e le associazioni imprenditoriali e di categoria hanno così deciso di sottoscrivere un Protocollo d’intesa per l’attivazione di una pianificazione strategica per la competitività, l’occupazione e la coesione sociale nel distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia che ha la finalità di favorire l’elaborazione concordata e condivisa del Piano strategico. Questo percorso si baserà su un lavoro di confronto politico e istituzionale condotto a livello di Tavolo di concertazione. In quella sede verrà messo a punto: il quadro socio-economico del distretto, la visione strategica e le forme di governance.
L’analisi di dettaglio necessaria all’individuazione delle azioni prioritarie da inserire nel Piano strategico sarà invece effettuata a livello di Gruppi di lavoro tematici. Questi gruppi forniranno così un supporto di carattere progettuale al Tavolo di concertazione che alla fine concorderà i contenuti del Piano strategico.

Sono stati individuati quattro gruppi che fanno riferimento agli assi su cui sarà articolato il Piano strategico:
1) Innovazione e Ricerca
Obiettivo: caratterizzare il sistema produttivo territoriale come sistema di eccellenza per
attività di ricerca e sviluppo e per l’alto contenuto innovativo dell’offerta, sia dei prodotti
che dei processi, grazie ad un sistema di raccordo tra Università-centri di ricerca e trasferimento tecnologico ed imprese, anche attraverso processi di integrazione e rafforzamento degli enti preposti alla ricerca (quali Università, centri di ricerca, laboratori e centri di servizio) che consenta di innalzare il valore aggiunto dei prodotti e di esplorare nuove tecnologie e nicchie di mercato;
2) Istruzione, Formazione e Qualità/Sicurezza del lavoro
Obiettivo: Qualificare il sistema della istruzione e formazione attraverso programmi d’azione specifici per favorire lo sviluppo e l’adeguamento delle professionalità ai processi di innovazione e diversificazione del sistema produttivo; garantire la qualità, la sicurezza, la stabilità e la regolarità del lavoro anche attraverso un sistema di strumenti di salvaguardia all’occupazione nei casi di crisi aziendale e processi di riorganizzazione della produzione; sviluppare un sistema di formazione continua e permanente per sostenere le professionalità dei lavoratori e adeguarla nel tempo;
3) Mobilità
Obiettivo: Sviluppare una piattaforma infrastrutturale e logistica di area vasta caratterizzata da un sistema trasportistico integrato (viario e ferroviario) che sia adeguato, efficiente e ambientalmente sostenibile, sia per la mobilità delle persone, anche attraverso ricerca ed investimenti in nuove modalità di trasporto, che per la mobilità delle merci, attraverso investimenti infrastrutturali e strumenti di programmazione logistica dei carichi;
4) Riqualificazione territoriale
Obiettivo: Programmare interveti integrati di livello sovracomunale per un utilizzo coerente
del territorio e delle sue risorse in chiave di sostenibilità ambientale e di aumento della qualità della vita, nonché generare vantaggi competitivi sul piano energetico e ambientale
per il sistema produttivo attraverso progetti di riqualificazione di aree di insediamento industriale-artiginale e commerciale.

Il coordinamento dei Gruppi tematici è stato affidato ad una significativa presenza istituzionale, quale garanzia di continuità del lavoro e di integrazione col Tavolo di concertazione:
Il Gruppo Innovazione e Ricerca è affidato a Claudio Pistoni, Sindaco del Comune di Fiorano Modenese.
Il Gruppo Istruzione, Formazione e Qualità/Sicurezza del lavoro è affidato ad Andrea Rossi, Sindaco del Comune di Casalgrande.
Il Gruppo Mobilità è affidato a Graziano Pattuzzi, Sindaco del Comune di Sassuolo.
Il Gruppo Riqualificazione territoriale è affidato ad Angelo Giovannetti, Sindaco del Comune di Scandiano.
Al fine di allargare il confronto con tutti i soggetti pubblici e privati che agiscono e hanno influenza sul territorio: Università, Istituti di credito e Fondazioni, enti con competenze specifiche sugli assi individuati, Regione, Governo e Commissione europea, verrà programmata una Conferenza di Sistema nel prossimo mese di marzo.

Analisi del Distretto di Modena e Reggio Emilia
Il distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia è universalmente riconosciuto come punto di riferimento nel mercato delle piastrelle ceramiche. Si tratta di una delle zone maggiormente industrializzate del mondo. Nel distretto oltre all’industria ceramica che produce le piastrelle, sono concentrate le principali industrie specializzate nella produzione di macchine e automazioni per la ceramica e nei corredi ceramici, le industrie dei colori, dei collanti e del trattamento della materia prima, oltre alla rilevante presenza di imprese commerciali e di quelle che operano nella logistica e nei servizi: dal design al marketing, dalle tecnologie per l’informazione alla ricerca applicata.
Il distretto ceramico ha dato prova negli anni di possedere grandi capacità in termini di competitività, occupazione e coesione sociale. Ne sono testimoni: le politiche sociali che sono state realizzate ed hanno dato vita ad un ampio sistema di welfare locale, la forza e l’ingegnosità espressa dai singoli imprenditori e lavoratori impegnati a sviluppare imprese sempre più competitive ed aperte all’internazionalizzazione, la capacità di mediazione e di lettura attenta dei fenomeni socio-economici dimostrata dagli enti locali, dalle associazioni di categoria e dai sindacati dei lavoratori, il supporto del sistema universitario e della ricerca, le politiche di sostegno allo sviluppo e all’innovazione attivate a livello provinciale, regionale e nazionale, ma soprattutto un obiettivo di crescita economica e sociale trainato dalla ceramica che è stato condiviso a livello di singolo cittadino così come a livello politico e istituzionale.
Le sfide però non sono finite. Se si pensa al fenomeno della globalizzazione e della sempre più forte competizione fra territori, alla crescente riduzione dei margini di redditività industriale, alla forte pressione sociale ed economica che pone sempre più stringenti questioni di sostenibilità territoriale dello sviluppo, al rallentamento della domanda di lavoro, soprattutto semi-qualificato, che sta proponendo fenomeni di precarizzazione. Tutto questo sta imponendo al distretto un’ennesima trasformazione che potrebbe essere gestita senza eccessivi traumi nel momento in cui venisse riattivata quella “governance pro-attiva” che negli ultimi anni si è un po’ appannata tra pubbliche dichiarazioni d’intenti e una quotidianità impostata sulle relazioni bilaterali. Il futuro del distretto, come quello di altre eccellenze modenesi e reggiane, dipende dalla capacità del sistema di mantenere attivo un intenzionale networking istituzionale in cui trovi spazio una progettualità condivisa in grado di concordare e gestire strumenti utili alle esigenze dei diversi attori sociali ed economici.