L’80% delle 24 città di cui si dispone dell’informazione non ha superato i limiti di emissioni previsti dalla legge in materia di installazione di impianti che generano campi elettromagnetici, specie quelli per la telefonia mobile. Il IV rapporto Apat sulla qualità dell’ambiente urbano, presentato nella sede romana dell’agenzia, sottolinea che dodici delle 24 città di cui è stata fornita l’informazione hanno un regolamento in materia e nel 2006 sono stati effettuati 5.700 controlli su impianti radiotelevisivi e stazioni radio base.


L’ambiente urbano prevede anche tanti luoghi dannosi sia dal punto di vista ambientale che da quello della nostra salute; gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (Rir) sono diminuiti in quasi tutte le grandi città, esclusa Brescia.
Riduzioni importanti, rispetto al 2001, a Modena, dove sono calati del 75%, a Milano del 66% e a Torino del 50%; va tenuto però presente che tali variazioni sono influenzate anche dall’evoluzione della normativa nel periodo considerato, che ha modificato la classificazione per gli stabilimenti a rischio.

Insufficienti gli adempimenti riguardanti l’inquinamento acustico, con la classificazione acustica prevista dalla legge finora effettuata solo in 14 città, mentre sei città hanno approvato il Piano di risanamento e solo cinque hanno predisposto una relazione biennale sullo stato acustico: si tratta di Padova, Milano, Bologna, Firenze e Livorno.
La qualità dell’ambiente nelle città dipende anche dal loro affollamento e dallo spazio disponibile per le persone: i dati sull’inquinamento indoor confermano che al centro-nord, escluse Milano e Torino, sono a disposizione del singolo cittadino 1,6 stanze e che la presenza di condizionatori nelle case e’ salita dal 17% del 2003 al 23% del 2006.