A seguito della visita effettuata al complesso edilizio del Pratello dove sono collocati il Centro di Giustizia minorile e l’Istituto penale minorile, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Bologna, avvocato Desi Bruno, rileva quanto segue.

“I lavori di ristrutturazione necessari per il trasferimento del carcere minorile, del centro di prima accoglienza, e dei vari servizi e uffici,
nonché della caserma degli agenti di custodia stanno proseguendo ed è possibile che l’abbandono della vecchia sede si possa realizzare entro l’estate, come è auspicabile.

Questo consentirebbe di superare una situazione strutturale, da anni definita “provvisoria”, del vecchio edificio, in progressivo stato di
degrado, nonostante interventi anche recenti, effettuati con il coinvolgimento dei ragazzi, che riguardano però solo la manutenzione ordinaria.
Il nuovo edificio avrà la possibilità di ospitare sino a 48 minorenni, e dovrà far fronte all’arrivo di giovani detenuti dall’istituto penale
“Cesare Beccaria” di Milano, che sta iniziando lavori di ristrutturazione, anche se è evidente che ogni sforzo dovrà essere rivolto alla prevenzione di situazioni di disagio minorile, per evitare che aumenti la
carcerizzazione di minori.
Al momento nell’istituto penale minorile sono presenti 14 minori, di cui 4 definitivi e 10 giudicabili, di cui un terzo italiani e gli altri
stranieri (il numero oscilla tra i 14 e il 17, con un aumento di giovani italiani).
All’istituto sono stati assegnati 8 agenti di custodia, il cui numero passa da 22 a 30, ma vengono segnalate criticità con riferimento al numero degli educatori, di cui solo 2 (su 4) sono a tempo pieno.
Il nuovo complesso dovrebbe risolvere il problema attuale del sovraffollamento (il numero previsto di presenze è pari a 12) e quello
della non adeguata collocazione dei minori, che sono ospitati in celle in evidente stato di degrado, come i locali accessori, come più volte segnalato dalla USL in sede ispettiva e dai dirigenti del CGM e dell’Istituto, anche se forse sarebbe stato più opportuno la previsione di
stanze per due minori, e non a quattro, come è anche attualmente.
Il trasferimento migliorerà la qualità dei servizi e la condizione lavorativa di tutti gli operatori. Al momento della visita i ragazzi erano tutti impegnati in attività esterne, dalla scuola al corso di informatica, alla falegnameria.
Molte le attività culturali e formative progettate dal Centro di Giustizia minorile e dalla Direzione dell’istituto penale minorile, in coordinamento
con il quartiere e con gli enti locali”.