Sono gli anziani di Lazio e Friuli Venezia Giulia, seguiti dagli emiliano romagnoli, quelli che hanno visto crescere maggiormente la loro pensione. E’ quanto emerge da uno studio dell’Ancot -Associazione nazionale consulenti tributari – che ha elaborato i dati del ministero dell’Economia.


Nel 2005, infatti, la pensione dei cittadini di Lazio e Friuli è aumentata di 350 euro rispetto all’anno prima, mentre è stato di 90 euro l’incremento rispetto alla media nazionale (260 euro). Dietro
queste due regioni, l’incremento maggiore si è registrato in Emilia Romagna (340 euro) e Umbria (310).
Nella parte bassa della classifica, invece, si registra l’ultimo posto della Valle d’Aosta (70 euro), preceduta dalla Puglia (170 euro) e dalla Sicilia (210).

Il numero delle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti nel 2006 e, dunque riferite ai redditi del 2005, è stato pari a 15.388.125 unità contro le 15.113.171
dell’anno precedente. Aumentato, di conseguenza, anche l’ammontare stesso dei redditi dichiarati, che è passato dai 185.159.712 euro del 2004 ai 192.568.001 euro del 2005.

Le dichiarazioni relative al 2005 sono state quindi quasi 275mila in più rispetto all’anno precedente mentre i redditi sono cresciuti di oltre 7,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece il valore assoluto del reddito dei pensionati in base alla distribuzione nelle varie regioni italiane il rapporto evidenzia che al primo posto si colloca il Lazio con 15.040 euro (12.510 euro la media nazionale) seguito dalla Liguria con 14.050, dalla Lombardia con 13.830, dal Piemonte con 13.290, e dall’Emilia Romagna con 12.860.

Nelle ultime posizioni ci sono invece la Campania con un reddito da pensione medio annuo di 11.110, la Sicilia con 10.840, l’Abruzzo con 10.330, la Calabria con 9.590, la Basilicata con
9.490 e il Molise con 8.800.

“In Italia – ha commentato Arvedo Marinelli, presidente nazionale dell’Ancot – la maggior parte dei contribuenti Irpef dichiara redditi da pensione o da lavoro dipendente che, insieme, costituiscono l’80% dei redditi dichiarati”.

“Si tratta quindi di una larga fetta della popolazione – ha aggiunto Dino Agostini, Presidente della Fondazione Ancot – tenendo conto che il 38% delle dichiarazioni dei redditi riguarda i pensionati con un’incidenza del 27% sul totale del
reddito dichiarato. Dall’analisi dei dati, inoltre, si evidenzia come la popolazione con redditi da pensione sia cresciuta di quasi 275.000 unita’ pari all’1,79%, mentre i lavoratori dipendenti di poco meno di 152.000 ed i lavoratori autonomi (imprenditori, professionisti ed agricoltori) di poco più di 38.000 unità. E’ di tutta evidenza come una sempre maggiore parte della popolazione (+85.000 unita’) viva con redditi da pensione e possiamo ben immaginare cosa cio’ potrà significare per il sistema previdenziale italiano del prossimo futuro. L’incremento medio dei redditi da pensione è stato di poco superiore al 2%, contro il 3% registrato dai lavoratori
dipendenti”.