“Purtroppo, quando si fa esercizio di memoria si tende a dimenticare qualcuno e qualcosa.
Il 9 maggio del 1978, lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, fu ucciso in modo barbaro Giuseppe “Peppino” Impastato”.

“Tutti ricorderanno il giovane e coraggioso Peppino che pur provenendo da una famiglia di matrice mafiosa non esitò a combattere la mafia nella sua Cinisi.
Peppino è stato un”attivista politico di sinistra (si candidò alle elezioni amministrative del suo paese con lista di Democrazia Proletaria) che verrà ricordato anche per la sua esperienza con Radio Aut. Era il 1977 e soffiava il vento innovativo e affascinante delle radio libere. Peppino e i suoi amici autofinanziarono la loro radio per trasmettere programmi di controinformazione e di satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale, il tutto condido con bella musica.
Purtroppo il coraggio, la voglia di vivere, la voglia di giustizia e la voglia di verità di Peppino si scontrarono in modo violento con Gaetano “Tano” Badalamenti, boss mafioso che dal 1974 al 1976 soggiornò a Sassuolo.
Oggi, la sinistra che si è allontanata dai problemi della gente perchè concentrata ad autolegittimarsi e a rincorrere falsi bisogni (DICO, PACS, aborto, fecondaziane, eutanasia), e per questo per la prima volta non ha rappresentanti nel Parlamento e nel Senato della Repubblica Italiana, dovrebbe ripartire ricordando i propri martiri”.

(Tincani Fabrizio Consigliere Comunale, Con Pattuzzi – Uniti per Sassuolo)