“Non si può generalizzare sui danni provocati dagli ungulati – dichiara Federica Reverberi responsabile Caccia della Legambiente – che risponde al Presidente dell’Unione dei Comuni del Crinale Govi. Chi procura ingenti danni all’agricoltura del crinale sono soprattutto i cinghiali, che distruggono i campi dove sostano per cercare il cibo”.

“Non è colpa comunque del suinide se l’offerta deve competere con la richiesta dei cacciatori, e va ricordato che tutti gli ungulati sono soggetti a prelievo in grande numero, come previsto dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale. Per quel che riguarda l’indennizzo sono gli ATC (sul crinale invede l’indenizzo spetta liquidarlo al Parco Nazionale) che hanno i soldi e devono erogare i contributi agli agricoltori che, a quel che ci risulta, non li hanno ancora liquidati da diversi anni. Siamo d’accordo invece per la percentuale indennizzabile, in molti casi davvero irrisoria”.