Il Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (via del Pozzo 71) a Modena ospiterà dal 24 al 26 giugno un importante convegno dal titolo Tecniche chirurgiche mininvasive: innovazioni in Urologia, organizzato dalla Struttura Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena diretta dal professor Giampaolo Bianchi.

Ospite d’onore della tre giorni modenese sarà il professor Luis R. Kavoussi, del North Shore University di New York, che è considerato il padre della laparoscopia in campo urologico.

La chirurgia mininvasiva è la nuova frontiera per la cura di numerose patologie perché permette di limitare i rischi, i giorni di degenza e di facilitare il decorso post-operatorio – spiega il professor Giampaolo Bianchi, direttore della Struttura Complessa di Urologia del Policlinico di Modena – Questa considerazione vale anche per la chirurgia urologica che al Policlinico vanta una lunga esperienza. Sono, infatti, 25 anni che personalmente curo i calcoli renali con la tecnica percutanea(PCNL), cioè mediante un incisione di meno di un centimetro sul fianco, in corrispondenza del rene, da cui accediamo con il nefoscopio. Visualizzato il calcolo lo si frantuma con sonde laser o ad ultrasuoni e si asportano i frammenti residui”.

Il convegno ha l’obiettivo di fare il punto sulle principali novità in materia grazie alla partecipazione dei massimi esperti mondiali della chirurgia urologica mini invasiva a partire per citarne qualcuno, dal professor Thierry Piechaud della Clinique Saint Augustine di Bordeaux che è stato tra i primi utilizzatori del robot “Da Vinci” assieme all’ingegner Dan Stoianovici della John Hopkins University di Baltimora, che vanta numerosi brevetti, nonché la realizzazione di un robot impiegato in urologia.

Abbiamo voluto un convegno operativo – aggiunge il dottor Salvatore Micali, urologo del Policlinico e membro della segreteria scientifica – che non fosse solo un esercizio di teoria. Per questo sia la mattina del 25 sia quella del 26 vi saranno interventi eseguiti dai vari relatori e trasmessi nelle aule del convegno per mostrare e confrontare le varie tecniche”.

Mercoledì 25 a partire dalle ore 8.00 ci saranno così una prostatectomia radicale tramite robot eseguita a Baggiovara dal professor Bianchi, tecnica ancora innovativa per l’Italia sulla quale il Policlinico di Modena ha un’esperienza consolidata. Altre tecniche innovative per il trattamento endoscopico dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB) e gli ultrasuoni focalizzati (HYFU) per trattare il tumore alla prostata. Giovedì 26 al centro congressi del Policlinico verranno proiettati in diretta contemporaneamente la plastica del giunto pielo-ureterale eseguita dal prof. Kavoussi con la tecnica laparoscopica e quella robotica eseguita dal Prof. Piechaud.
Il perfezionamento della chirurgia mininvasiva – aggiunge Bianchi – ha importanti applicazioni anche nel complesso tema del trapianto di rene da vivente perché è evidente che chiedendo un sacrificio notevole al donatore, il futuro è quello di limitare sempre di più l’invasività dell’espianto”. La Struttura Complessa di Urologia del Policlinico di Modena ogni anno esegue circa 1500 interventi, più della metà sono seguiti con tecniche mininvasive.

Il Policlinico di Modena – conclude il dottor Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria geminiana – ha nel suo DNA lo sviluppo della ricerca da applicare poi all’assistenza. Un convegno come questo, che permette di fare il punto su tecniche all’avanguardia rientra certamente in questa vocazione e ci fornisce indicazioni utili per la nostra programmazione, incoraggiandoci a compiere scelte di prestazioni d’avanguardia a beneficio dei pazienti”.