Nel giorno di Santa Lucia, caro e simbolico ai devoti cristiani-cattolici e non solo, si è svolto un corteo numeroso e pacato di immigrati in polemica contro alcune decisioni, e non decisioni dell’Amministrazione sassolese.


E questo è avvenuto proprio in un periodo storico contraddistinto da una crisi inarrestabile in ogni ambito della società, che non potrà che scatenare sempre nuovi conflitti. È perciò facile prevedere cosa ci riserverà il futuro e di questo parleremo alla nostra riunione di lunedì 15 dicembre.
Quel che è certo è che la politica ha perso la sua grande occasione per trovare un corretto dialogo costruttivo con gli immigrati e si è suicidata per i suoi dissidi interni agli stessi partiti, in primis quelli di maggioranza. Oggi al corteo degli immigrati ci pare di aver visto la partecipazione di consiglieri di maggioranza.
Ciò avrà notevoli conseguenze non solo nei confronti della convivenza sociale tra le numerose razze presenti a Sassuolo, ma anche nella reazione da parte del mondo del volontariato che si sta adoperando per cercare di risolvere i numerossimi problemi presenti sul territorio di Sassuolo.
Il mondo civico probabilmente è rimasto pietrificato, sembra che ancora una volta Sassuolo non vuole porre fine ai problemi di convivenza interrazziale, anzi sembra che qualcuno si diverta a mettere benzina sul fuoco, e la recessione economica sembra ormai dietro l’angolo , se non già in corso.
Possiamo intuire dai fatti di oggi che ci sara’ probabilmente la rassegnazione o la rivolta e nessuno potrà più evitare questa alternativa secca. Ma la domanda spontanea è:”Non c’è più mediazione possibile? Il momento della resa dei conti si avvicina per vecchio modo di fare politica?”

Le nostre lettere aperte inviate nei mesi scorsi a tutti i protagonisti politici del comprensorio ceramico per coinvolgere tutti i Comuni del distretto ed anche i cittadini in una giornata di analisi aperta al pubblico per fare il punto sui progetti-obiettivi da intraprendere/intrapresi per le varie tematiche riguardanti gli immigrati sono state lettere morte, dato che nessuno ha accettato questo nostro invito.
Il recupero della politica alta, funzionale al bene di Sassuolo non sta in queste operazioni di propaganda elettorale con lo sgombero di un palazzo o promesse che anche gli adolescenti considerano illantazioni, bensì nella ripresa di coscienza che la politica è servizio-assistenza ed espressione di democrazia con la D maiuscola.
A Sassuolo vi sono seri problemi d’integrazione e, purtroppo, non riguardano solo un quartiere.Vari sono gli interventi da effettuare per portare alla normalità la situazione e tra questi vi sono anche le scelte urbanistiche, come l’ abbattimento o la riqualificazione dei palazzi “alveari-ghetto”, e allo stesso tempo bisogna evitare la costruzione di altri palazzi “alveri-ghetto”.
In un quartiere non dovrebbe poter vivere più di una certa percentuale di nordafricani, di cinesi, di filippini, insieme agli italiani. Lo stesso nelle scuole. E chi arriva deve volersi integrare, imparare la nostra lingua, sventolare la nostra bandiera. O andarsene. Sassuolo non ha mai avuto guerre di religione e guerre etniche. Andarsele a cercare è da temerari.
Per questo si dovrà attingere a quel mondo, per fortuna nostra ancora vasto della società civile nel quale la molla che spinge ad agire è appunto il servizio-assistenza delle persone e, in una parola, la “solidarietà/trasparenza”. Che non nasce solo da motivazioni religiose anche se esistono ed hanno una funzione di sublimazione, ma nasce dalla coscienza di essere uomini e cittadini senza nessun interesse di bottega.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Gruppo Civico “Conto anch’io a Sassuolo”)