E’ stato presentato questa mattina l’ultimo numero dell’Annuario della Scuola reggiana, l’importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini per la Provincia e l’Ufficio scolastico provinciale (ex Provveditorato agli studi) che contiene tutti i dati e le statistiche delle scuole reggiane di ogni ordine e grado.


Considerando tutte le scuole dai nidi alle superiori, ed escludendo solo l’università, la popolazione scolastica reggiana è salita a 78.690 unità, ben 2.165 in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è del 3,5% nelle primarie (25.308 alunni), del 2,77% nelle secondarie di I grado (14.052 allievi) e del 3,4% nelle secondarie di II grado (19.658 studenti), dove sono le scuole statali a registrare la stragrande maggioranza di iscritti (dal 94,6% delle elementari al 98,7% delle superiori). Al contrario, per quanto riguarda i servizi educativi 0-2 anni (5.065 bambini) e le scuole dell’infanzia (14.607 iscritti), sono Enti locali e privati (Fism in particolare) a fare la parte del leone: strutture non statali sono infatti quelle frequentate dalla totalità dei bambini fino ai 2 anni e da ben il 71,3% degli iscritti alle materne.
“Proprio Provincia e Comuni sono stati determinanti per estendere negli ultimi anni, soprattutto nelle zone più scoperte come la montagna, i servizi per la prima infanzia, che oggi soddisfano le esigenze di circa un terzo dei bambini fino ai 2 anni d’età, mentre la fascia 3-6 anni è in pratica coperta interamente grazie anche al fondamentale contributo delle scuole autonome in gran parte aderenti alla Fism”, ha sottolineato l’assessore provinciale all’Istruzione, Gianluca Chierici, ricordando i significativi sforzi economici che la Provincia sta compiendo “non solo sul fronte dell’edilizia scolastica, progettando e realizzando diverse nuove sedi, convinti come siamo che, anche e soprattutto nei momenti di crisi, sia fondamentale investire a favore dell’istruzione e della cultura”.

L’Annuario, giunto alla sua 14esima edizione, “è uno strumento davvero fondamentale per tutti coloro che lavorano nella e per la scuola – ha detto il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Aiello – perché ci consegna una fotografia ufficiale della scuola reggiana, fornendoci tutti i dati, ma anche analisi utili per capire dove va il mondo dell’istruzione”.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado i dati confermano come l’istruzione tecnica e professionale mantenga il primato accogliendo circa il 70% degli iscritti, mentre l’area umanistica-liceale continua a registrare un lieve calo di iscritti alle prime classi (27,5% dalla punta del 32% toccata nel 2005-06) e l’area artistica resta poco sotto il 3%. “Rispetto ai dati nazionali, nella nostra provincia le percentuali di iscrizioni alle scuole tecniche e professionali sono più alte a conferma di un ottimo e stretto rapporto con il tessuto imprenditoriale, in grado di assicurare buoni sbocchi occupazionali”, ha detto l’assessore Chierici.

Dalle pagine dell’Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano. Tra questi, vi è certamente la forte presenza di studenti stranieri in ogni ordine e grado di scuola (8.713 iscritti nelle scuole, a cui si sommano 2.004 bambini in nidi e materne), con percentuali particolarmente significative nelle scuole dell’infanzia statale (23,4%), nelle elementari e medie (circa il 17%).

Alle superiori, viene da oltre confine (sempre Marocco, Albania, India, Cina, Pakistan, Tunisia, Ghana e Romania i Paesi più rappresentati) l’11,7% degli iscritti.

“Tra gli studenti stranieri, vengono comunque considerati anche ragazzi che vivono in Italia da molti anni, tanto che il tasso di insuccesso scolastico, che pure resta quasi il doppio rispetto alla media provinciale, tende a scendere anno dopo anno – ha evidenziato il professor Luciano Bonacini – E non mancano scuole, è il caso del Galvani, nelle quali gli studenti migliori sono proprio ragazze straniere”.
“E’ la conferma – ha aggiunto l’assessore Chierici – di come la risposta a questo fenomeno sia l’inclusione e non l’esclusione e di come la scuola reggiana abbia saputo adeguare programmazioni e metodologie didattiche alle esigenze anche di questi ragazzi. Che la conoscenza della lingua italiana sia un requisito indispensabile per gli studenti stranieri è pacifico, ma la divisione non può avvenire per classi, ma si deve semmai lavorare su sottogruppi o con seri progetti di alfabetizzazione come quello proposto da tutti i 21 istituti superiori reggiani”.
Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (pari a 1.766 alunni) ed anche in questo caso a Reggio Emilia la percentuale (2,3%) risulta più alta della media regionale con un differenziale in ogni ordine di scuola. “Questo dimostra la qualità e l’attenzione della nostra scuola, alla quale non a caso si rivolgono anche molte famiglie di altre province”, hanno detto l’assessore Chierici e il dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico provinciale Luciano Rondanini.
Una sezione della pubblicazione è inoltre dedicata ad un significativo programma di attività realizzato dalla Provincia, d’intesa tra gli istituti scolastici e gli enti di formazione professionale, per prevenire la dispersione scolastica e, contemporaneamente, supportare le scelte degli studenti per il proseguimento degli studi nella scuola o negli altri canali formativi (della nuova formazione professionale di base o dell’apprendistato) previsti dai provvedimenti relativi all’obbligo formativo fino a 18 anni. In particolare, le attività di orientamento svolte da Polari, dalle scuole secondarie di I grado a quelle di II grado, i percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale, i progetti di qualificazione scolastica sono esempi significativi degli investimenti aggiuntivi sulla formazione dei giovani realizzati in provincia.