Il testo della lettera che il Presidente del Gruppo Civico Conto anch’io a Sassuolo ha inviato al Presidente della ceramica Iris, Dott. Romano Minozzi.


Illustrissimo Dottore Romano Minozzi,

Facciamo appello al Suo senso di responsabilità e stima per evitare che l’ Iris arrivi alla liquidazione.
E’ con estremo disappunto e con una punta di protesta, ma anche con tanto desiderio di ricevere una spiegazione piu’ plausibile, che ci rivolgiano a Lei.
L’Iris è uno dei più importanti gruppi ceramici al mondo grazie anche al lavoro ed alla capacità di tante persone: operai,impiegati,tecnici e dirigenti.
L’azione di protesta che hanno deciso di mettere in atto i lavoratori e noi siamo solidali con loro è in qualche modo estrema e l’hanno intrapresa, senza sopravvalutarne il peso, senza pensare che possa essere determinante ma solo perché forse ritengono che in simili casi sia un dovere civile offrire il proprio contributo personale ad una giusta causa di “sopravvivenza”.
Noi ci crediamo ancora nel distretto ceramico perché crediamo nell’etica del lavoro, nella positività della fatica, nei risultati che nascono non dal caso ma dalla volontà. Noi ci crediamo perché cerchiamo di non arrenderci anche quando tutto sembra girare storto.
Noi crediamo che gli imprenditori di Sassuolo (in particolar modo Lei) siano migliori di quel che credono, e anche di quel che vogliono far credere.
La situazione è grave però altre aziende hanno fatto scelte diverse,non liquidano l’azienda ed i dipendenti,come Lei ha fatto-ipotizato improvvisamente.
Lei stesso mantiene in attività Graniti Fiandre ed Ariostea quindi non è probabilmente vera l’affermazione “non c’è più niente da fare, ci resta solo la scelta di chiudere l’azienda”.
Ci sono interventi che possono fare il governo(consistente diminuzione del prezzo del gas metano),gli enti locali ed anche Lei per tutelare l’attività delle ceramiche del nostro distretto senza scaricare i costi della crisi solo sui dipendenti senza alcuna considerazione per il contributo che hanno dato alle aziende ed alla società.
Bisogna allora attivarsi immediatamente affinche’ si apprestino, con la massima urgenza, tutte le misure possibili per fronteggiare una crisi che mette in ginocchio centinaia di famiglie e un’intera area,il distretto ceramico di Sassuolo, gia’ interessata da gravi “criticita’ occupazionali” negli ultimi periodi.
Voi imprenditori del distretto ceramico, da anni, non investite piu’ come una volta nelle vostre aziende in Italia e siete sempre piu’ proiettati ad investire all’estero. Allora corriamo ai ripari e valutiamo di sviluppare una zona franca di confine dove operare sgravi e agevolazioni fiscali per invogliarVi di nuovo ad investire.
La concorrenza è l’anima del mercato e questo è indubbio allora perché non applicare una politica diversa per una zona come quella del distretto ceramico soffocata dalla mancanza di sbocchi e sfiducia? Basterebbe abbassare l’Iva: così facendo si attirerebbero capitali e di conseguenza investimenti.
L’Iva al 20% non solo rende tante volte inaccessibile l’acquisto dei prodotti ceramici da parte dei consumatori privati, ma và anche forse a danneggiare gli stessi produttori (i prezzi finali sono decisamente alti e rendono la produzione italiana meno competitiva rispetto a quella straniera). Di conseguenza, uniformare l’Iva di tutti i prodotti ceramici al 4% elimina le discriminazioni e rende più vasta la vendita dei prodotti ceramici italiani attraverso i canali legali (vendite supportate da scontrini o ricevute fiscali).
Siamo certi che anche Lei, Dottore, come noi, sia gravemente preoccupato per le conseguenze drammatiche che l’occupazione nel nostro Paese rischia di subire e pensiamo che converrà che la politica dei tagli del personale sia miope e delittuosa, perché alla fine ucciderà il distretto ceramico.
Abbiamo cercato tra di noi di trovare delle spiegazioni, ma non siamo arrivati ad una conclusione, quindi non sappiamo se si tratti di intricati motivi stranamente personali o amministrativi o politici o di una decisione presa da qualcuno forse con troppa fretta e forse senza rendersi conto degli sviluppi della cosa., o se semplicemente Lei, ci permetta rispettosamente, in questo caso non abbia forse adempito al significato e all’importanza della sua riconosciuta stima qui e all’estero. Ed è allora a Lei che ci rivolgiamo direttamente, nella speranza di ricevere una spiegazione che ci faccia capire perchè molti lavoratori non avranno piu’ un posto di lavoro nel gruppo IRIS.
La preghiamo, Dottore, faccia in modo che questa liquidazione sia smentita nei fatti, che la “ceramica”, che è probabilmente un bene di tutti, non sia destinata a fare una simile fine.
Dottore, ci aiuti ad evitare un simile scempio, talmente grave da lasciare certamente traccia nella futura memoria storica.
Rimaniamo pertanto a Sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti e per un eventuale incontro con tutti gli interessati.
Fiduciosi rispettosamente per un riscontro positivo , sentitamente ringraziamo anticipatamente per la cortese attenzione.
Le porgiamo sincere espressioni di stima e La ringraziamo ancora per la collaborazione che vorra’ prestarci , con l’occasione Le porgiamo i ns. migliori saluti e auguri di buon lavoro.

Piccinini Dott. Ivano – Presidente del Gruppo Civico “Conto anch’io a Sassuolo”