In data odierna la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, unitamente al Consigliere comunale Sergio Lo Giudice, al Consigliere provinciale Lorenzo Grandi e al Consigliere regionale Paolo Nanni, ha visitato l’Istituto Penale Minorile. La visita è stata successiva all’invio, da parte dell’AUSL di Bologna, del verbale relativo all’ultimo sopralluogo del 2008, effettuato per la verifica del rispetto delle condizioni igienico sanitarie previste.


“Come indicato nella relazione dell’AUSL, permane una situazione strutturale, ormai da anni definita provvisoria, con celle e locali
accessori fatiscenti, in evidente stato di degrado, tali da poter determinare reali pericoli per i lavoratori e per gli ospiti. Nonostante alcuni interventi riparativi eseguiti come temporanea sistemazione, gli ambienti e spazi accessori permangono ancora inadeguati e malsani, come nel caso della scala interna ancora danneggiata e precaria o come il
vecchio impianto di riscaldamento tuttora insufficiente a scaldare l’edificio o come per l’aerea cortiliva esterna, attualmente impraticabile.
Va ribadita, come evidenziato anche nella relazione AUSL, l’urgenza del trasferimento nella nuova struttura, già completata, ma che necessita ancora di una revisione degli impianti elettrici, ancora inadeguati per il tipo di struttura.
Il ritardo nella conclusione dei lavori, che continua a subire rinvii, ormai da molti anni, è diventato inaccettabile e il mancato trasferimento
nei nuovi locali espone a pericolo le persone.
Il trasferimento nel nuovo complesso risolverebbe anche il problema attuale del sovraffollamento (il numero previsto di presenze è pari a 12) e quello
della non adeguata collocazione dei minori, che sono ospitati in celle in evidente stato di degrado.

Nel corso della visita odierna erano presenti 16 minori a fronte dei 12 previsti come capienza regolamentare per l’IPM ma di recente ci sono stati casi di sovraffollamento con punte di 21 presenze e di 6 minori per cella.

La direttrice dell’Istituto Penale Minorile, Paola Ziccone, ha ancora una volta sottolineato, oltre alle condizioni fatiscenti dell’edificio e il
problema del sovraffollamento, altri aspetti di allarme che caratterizzano il penitenziario minorile bolognese.
Tutte le attività programmate all’interno del carcere sono a rischio a causa della carenza di personale e della scarsità di risorse: quest’anno si
prevede il 40% di fondi in meno, rispetto a quelli stanziati nell’anno precedente. Anche gli stessi servizi sono stati ridotti all’essenziale per
l’anno in corso: minori attività culturali, cancellazione a breve delle previste attività di supporto e sostegno da parte degli psicologi,
sospensione delle attività dei mediatori culturali per gli stranieri, ed infine anche la stessa assistenza sanitaria sarà attiva parzialmente e solo in alcuni giorni della settimana.
La constatazione di questa gravissima situazione comporta la richiesta di un intervento urgente al Ministero di Giustizia e al Dipartimento di Giustizia minorile nonché il supporto degli enti locali per impedire che il
trattamento dei minori detenuti non sia conforme ai principi costituzionali”.

(Nota del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale)