I Sindaci dei Comuni dell’Unione Terre di Castelli esprimono forte preoccupazione in merito all’ultima Legge Finanziaria approvata dal Governo Berlusconi, che limita fortemente le attività dei Comuni sugli investimenti. Se i Comuni realizzassero gli investimenti che hanno a bilancio per il 2009 sforerebbero il patto di stabilità e nel 2010 scatterebbero sanzioni pesanti, compresa la riduzione dei trasferimenti statali.

In un momento di crisi straordinaria come questo è incomprensibile e inaccettabile che non si possano utilizzare risorse finanziarie che si hanno in bilancio per realizzare strade, scuole, centri sportivi, ciclabili, manutenzioni straordinarie di strade ed edifici, etc. solo perché al Ministero dell’Economia non capiscono l’effetto perverso di questa decisione che non fa che rallentare ancora di più l’andamento dell’economia. E’ proprio in momenti di crisi come questo che i Comuni con i loro investimenti diventano fondamentali per risollevare il sistema economico attraverso gli appalti alle imprese che danno lavoro a diverse persone.

Gli investimenti, solo a livello dei Comuni della Provincia di Modena, assommano ad oltre 100 milioni di euro, per i cinque Comuni dell’Unione si parla di circa 22 milioni di euro. Sono spesso opere che hanno un costo inferiore ai 500.000 euro e di conseguenza interessano in particolare le piccole e medie imprese del territorio. Sono investimenti virtuosi che permetterebbero di coniugare la possibilità di lavoro con l’utilità immediata per i cittadini.
Se è vero che in tutto il mondo si sta cercando di reagire alla crisi accelerando gli investimenti pubblici sulle infrastrutture, non capiamo perché in Italia invece si mettano limiti.

I Sindaci dei cinque Comuni dell’Unione Terre di Castelli chiedono con forza che per il 2009 il Governo escluda dal patto di stabilità tutte le opere che vengono effettivamente appaltate ed accantierate entro l’anno, nonché i lavori in corso partiti negli anni precedenti e già finanziati.

Si chiede inoltre che l’IVA al 20% su queste opere venga o eliminata o ridotta al 4%. Non ha senso che i cittadini che finanziano con le proprie tasse le strade o le scuole del nostro territorio debbano pagare anche l’IVA.