Oltre 400 alunni e insegnanti delle scuole primarie della settima Circoscrizione coinvolti ogni anno, insieme a istituti superiori, centri sociali e di incontro, Centro internazionale per l’infanzia Malaguzzi, Fondazione Manodori, Sodalizio amici ferrovie (Safre), Prometeo. Inoltre, scambi di esperienze con le città di Venezia, Torino, Parigi.
Sono questi i numeri dell’attività svolta in cinque anni dal Centro di documentazione storica di Villa Cougnet per il progetto ‘Educa il luogo’, che sarà presentata e commentata insieme ai protagonisti domani, venerdì 20 febbraio, alle ore 17, nel corso di un incontro pubblico nella sede del centro di documentazione di via Adua 57.


A parlare di questa esperienza, iniziata nel 2000 e in questi anni sempre più allargata e diffusa nel territorio, saranno chiamati Antonio Canovi, Lorena Mussini, Sandra Palmieri, curatori del volume ‘Fare geostoria nel tempo presente’ – promosso da Centro di documentazione di Villa Cougnet e Liceo magistrale Canossa, in collaborazione con Istituto comprensivo Galilei, Prometeo e Fondazione Manodori – con il quale si ‘restituisce’ alla città un lavoro che ha coinvolto centinaia di persone.
L’incontro sarà inoltre occasione per confrontare l’esperienza reggiana con i progetti di cittadinanza realizzati in Italia. È per questo che saranno presenti Maurizio Gusso, del Laboratorio insegnamento e ricerca interdisciplinare di storia (Iris) di Milano, Guido Fontana e Fabio Di Marco, per l’Ecomuseo urbano di Torino.

Georges Perec afferma che lo spazio è un dubbio, occorre marcarlo e designarlo, altrimenti cola come sabbia tra le dita. E il tempo se lo porta via. D’altronde, è sempre lo stesso Perec a suggerire che luoghi immobili e intangibili non ne esistono: si tratta di imparare a raccontarli nello spazio che cambia, quindi di farne esperienza.
Perchè una Circoscrizione investe risorse – tempo, denari, energie, intelligenze – per promuovere studi locali e azioni didattiche? Per non lasciare troppo solo il singolo cittadino alle prese con il “dubbio” di Perec, è la risposta tentata in questi anni. E per accompagnarlo mentre vive una condizione di spaesamento, nel corso di una profonda trasformazione urbanistica, sociale e demografica come quella in atto nel territorio a nord di Reggio Emilia.
Storicamente, infatti, il nord della città rappresenta da oltre un secolo la sua autentica “frontiera”. Una porta d’accesso dalla quale sono entrate tutte le principali novità: dall’industrializzazione, con le ‘Reggiane’ e il primo insediamento multiculturale del ‘Cairo’ di Santa Croce, sino all’Alta Velocità, che impone una nuova gerarchia urbana, passando per il nuovo casello autostradale e la grande distribuzione commerciale.

Il volume ‘Fare geostoria nel tempo presente’ documenta tre percorsi di riflessione: il primo, riguarda i progetti didattici realizzati dai docenti dell’Istituto comprensivo Galilei; il secondo, attivato con il supporto del Liceo magistrale Canossa, apre a un confronto sulla definizione delle parole chiave Luogo, Paesaggio, Territorialità, Transizione, Mobilità; il terzo, connesso alla nascita del Centro di documentazione storica di Villa Cougnet, nel 2007, dà conto di quanto si sta muovendo attorno al progetto dell’Ecomuseo urbano.