È una magia che non smette di incantare piccoli e grandi quella del teatro popolare dei pupazzi dalle teste di legno che torna anche quest’anno con “Il ducato dei burattini”. Giunto alla quinta edizione, il festival, organizzato dal Gran teatro dei burattini di Bomporto in collaborazione con la Provincia di Modena, debutterà giovedì 7 maggio a Serramazzoni per proseguire fino a ottobre con tappe in 44 Comuni nelle province di Modena e Reggio Emilia e un ricco calendario di spettacoli, teatro “in strada”, mostre e laboratori.


«Il Ducato dei burattini è un festival unico in Italia – commenta il suo inventore, il burattinaio Luciano Pignatti – che ogni anno si consolida come testimoniano le 7 mila persone che hanno partecipato alla scorsa edizione».
Il programma della rassegna, come è ormai sua caratteristica, mescola tradizione e modernità. Il Gran teatro dei burattini propone due spettacoli: il primo è quello già rappresentato nella fiction “Don Zeno”andata in onda su Rai Uno; il secondo è una ripresa di un classico della compagnia “Biancaneve ecologista”. In scena anche Fabbricato in Carteria 26, giovane compagnia modenese composta da due attrici, il Laboratorio del mago di Mantova, la Bottega teatrale di Torino, la Scatola magica di Reggio Emilia, l’Isola felice di Padova, l’Allegra brigata di Busto Arsizio, i Burattini di Riccardo di Bologna. La Mela associazione creativa riproporrà anche quest’anno i laboratori di costruzione di burattini con materiale riciclato e i propri artisti di strada, e poi ci sono tre novità presentate da Luciano Pignatti: gli spettacoli “Nonno Lucio racconta”, vero e proprio spettacolo di platea, e “Frate Francesco: confessore interreligioso”, ironica parodia “degli umani peccati”, e la mostra “Arte in … Comune”, esposizione itinerante di quadri dell’artista.

In maggio gli spettacoli toccheranno i Comuni di Serramazzoni; Poviglio, dove si svolgeranno tre laboratori di costruzione dei burattini; Campogalliano, con un laboratorio di lavorazione del cuoio; Modena con uno spettacolo all’Ippodromo e uno, come da tradizone, nel parco dietro il teatro Storchi.